La filiera d’innovazione promossa sin dalla prima metà degli anni ’90 dal MIT, e che ha visto come ultimo esempio il Programma innovativo Territori Snodo, ha prodotto un ricco panorama di esperienze positive, così nei maggiori contesti metropolitani come in altri territori intermedi italiani, esaltando i caratteri migliori nelle azioni di sviluppo del territorio, connotate dalla compresenza fra aziende innovative, classe creativa e buona amministrazione locale volta all’adeguamento infrastrutturale e alla gestione dei beni comuni e del patrimonio culturale con obiettivi di sviluppo. Tali realtà ed esperienze sono messe alla prova dalla virulenza e profondità delle trasformazioni del modello socio-economico oggi in corso, che chiama alla necessità di una approfondita e responsabile riflessione a carattere prospettico. Un elemento di forte caratterizzazione dell’attuale dibattito è che il cambiamento dei paradigmi di sviluppo del territorio sta avvenendo proprio mente la riforma Del Rio (L. n. 56/2014) imprime una drastica accelerazione al cambiamento delle dimensioni e delle modalità di governo del territorio, sia alla scala metropolitana che nelle dimensioni minori. E mentre è in corso il varo della programmazione comunitaria 2014-2020, principale forma operativa di Europa 2020. Tuttavia né la riforma Del Rio né la programmazione 2014-2020 prevedono approcci mirati per l’Italia di mezzo, se non in alcuni POR regionali. Il dibattito vuole valorizzare alcune esperienze di sviluppo locale innovativo maturate nel quadro delle iniziative del MIT e far emergere come il metodo della progettazione integrata prevista nel nuovo ciclo di programmazione comunitaria in attuazione di Europa 2020 possa essere utilizzato per intersecare innovazione cognitiva e valorizzazione delle risorse endogene, contribuendo a definire alcune componenti essenziali dell’Agenda Urbana italiana in una prospettiva di sviluppo e alcuni contenuti essenziali di sviluppo del territorio da inquadrare nella nuova cornice di governance.

Presiede:
Maria Margherita Migliaccio, Direttore generale MIT, DG per lo sviluppo del territorio, la programmazione ed i progetti internazionali

Introduce e coordina:
Francesco Giacobone, MIT

 

Le città

Ipotesi “macroaree” per una nuova dimensione territoriale
Bartolomeo Di Matteo, Assessore Regione Abruzzo

Città e alleanze nelle cornici territoriali: i sistemi di città
Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo, Presidente ANCI Sicilia

Sviluppo urbano in area vasta: un’esperienza pilota
Valeria Mancinelli, Sindaco di Ancona

Nuovi Consigli provinciali. Quale possibile innovazione
Daniele Olivi, Provincia di Ancona, Consigliere

Progetto urbano e incidenza del dissesto idrogeologico
Maurizio Mangialardi, Sindaco di Senigallia, Presidente ANCI Marche
Agenda urbana integrazione territoriale. Il percorso di Terni
Leopoldo Di Girolamo, Sindaco di Terni

Salvaguardia del territorio e rigenerazione urbana
Sergio De Cola, Assessore del Comune di Messina

 

I soggetti partecipanti alla costruzione del governo del territorio

Politiche di rete e innovazione tecnologica
Sandro Fabbro, Coordinatore Commissione nazionale INU

Nodi territoriali e progetti urbani
Anna Curcuruto, Comune di Bari

Patrimonio immobiliare pubblico: verso un nuovo modello
Roberto Reggi*, Direttore dell’Agenzia del Demanio

Agenda urbana e governo del territorio metropolitano
Maurizio Carta, Università di Palermo

Integrazione fra politiche territoriali ed infrastrutture
Francesca Moraci, Università di Reggio Calabria

Agenda urbana e portualità
Rosario Pavia, Università di Pescara

Sviluppo urbano in un Paese a rapida crescita
Michele De Gasperis, Presidente della C.Commercio Italia-Mongolia

Progetto di qualità per l’architettura ed il contesto urbano
Nicola Di Battista, Direttore della rivista “Domus”

Riccardo Nencini*, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti

Paolo Emilio Signorini*, Capo del Dipartimento Infrastrutture del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

 

 


 

* Invitato

 

  • Per tale iniziativa è stato richiesto il riconoscimento di 3 CPF alla Consulta Regionale Lombarda degli Ordini degli Architetti
  • Gli Ingegneri potranno maturare 3 CFP a giornata di partecipazione

 

 

 

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