A cura di:
Luigi Zanin, Regione Veneto
luigi.zanin@regione.veneto.it
La Regione del Veneto sta avviando le procedure per dotarsi, a quasi trent’anni di distanza dal primo strumento di programmazione sul tema, di un nuovo piano regionale dei trasporti.
La base per le riflessioni sulla mobilità regionale si sviluppa in un contesto territoriale completamente diverso da quello oggetto piano dei trasporti del 1990. Le prospettive di sviluppo delle infrastrutture di trasporto su strada, che erano state centrali nella revisione del 2007, oggi sono oggetto di una riflessione più ampia che prende in considerazione necessariamente i temi dell’innovazione e dell’ICT, del ricorso a modalità di propulsione diverse da quelle tradizionali endotermiche, come l’idrogeno e l’elettrico, ma anche della crescente domanda di servizi di trasporto pubblico locale con caratteristiche di efficienza e confort prima sconosciute. L’integrazione tra le modalità di trasporto, soprattutto nel settore delle merci, sta diventando la condizione per essere competitivi sui mercati di riferimento, oltre che un obbligo assunto dagli ordinamenti giuridici di molti paesi europei. Non da ultimo, la necessità di trasformare un settore che tradizionalmente è considerato una delle principali fonti di inquinamento nel tessuto urbano in un apparato pubblico e privato sempre più sostenibile stanno portando a riconsiderare il modello di sviluppo così come è stato pensato sino ad oggi.
Il nuovo Piano dei Trasporti dovrà in primo luogo rispondere alla declinazione regionale di alcuni macro obiettivi europei che stanno condizionando profondamente la vita dei cittadini:
– come contribuire al raggiungimento della riduzione dei fattori inquinanti in atmosfera del 20% nei prossimi anni, e cioè ben oltre lo scenario del programma Europa 2020;
– come riequilibrare la componente del trasporto merci su acqua e ferro rispetto dell’attuale rapporto ancora fortemente sbilanciato sul “tuttostrada”;
– quali strumenti utilizzare per un vigoroso ricambio del materiale rotabile del TPL, anche mediante ricorso a strumenti finanziari diversi dal contributo statale.
E soprattutto come continuare a trasformarsi senza cessare dall’essere un fattore che contribuisce a sostenere il prodotto interno lordo veneto, stimolando la domanda di ricerca e di produzione ma soprattutto sostenendo un export che è fondamentale per lo sviluppo del suo tessuto produttivo.
In quest’ordine di ragionamenti sono in fase di definizione alcuni tavoli tematici che, partendo dall’analisi dei comportamenti dei cittadini e del modo in cui si è trasformato il loro approccio alla mobilità negli ultimi anni, vuol contribuire a delineare strategie chiare e percorribili per lo sviluppo della mobilità delle persone e della circuitazione delle merci. Il convegno veneziano nel contesto di Urban promo intende in particolare affrontare quegli aspetti peculiari delle politiche urbane della mobilità e delle opportunità che possono emergere dal nuovo PRT.
PROGRAMMA
Introduce:
Giuseppe Fasiol, Direttore della Direzione Infrastrutture, Trasporti e Logistica
Il Veneto, crocevia di corridoi e di politiche
Giovanni Campeol, La strategia Eusalp: scenari di connessione ai mercati del centro Europa
Luigi Zanin, La Strategia Eusair e lo spazio marittimo
Elementi per comprendere la domanda di trasporto e di mobilità del domani
Luca Romano, L’analisi dei comportamenti degli utenti della mobilità veneta
Marco Mazzarino, Da Amazon alla logistica dei droni: elementi per uno scenario inedito
Jan Van der Borg, Gli indicatori sulla mobilità turistica attesa
Colli di bottiglia, punti neri e aree grigie: le cose da affrontare subito
Marco d’Elia, Le principali infrastrutture di trasporto in Veneto
Sergio Vazzoler, I link mancanti della navigazione interna
Antonio Revedin, Il porto di Venezia e di Chioggia
Mauro Menegazzo, Il Trasporto pubblico locale alla prova del piano
Conclusioni
Agostino Cappelli, Docente di trasporti urbani e metropolitani allo IUAV
Mauro D’Incecco, Coordinatore Community INUMobilità urbana e Logistica
Italiano