Dall’analisi del contesto, dei punti di forza e fragilità della città e della sua comunità, sono stati definiti gli obiettivi del Piano Urbanistico Generale di Reggio Emilia per allinearsi all’agenda 2030 verso una maggiore qualità e sostenibilità della vita. Il piano si pone due obiettivi: la rigenerazione urbana, intesa come unica opportunità per far crescere e rinnovare la città, scindendo definitivamente il binomio sviluppo e consumo che ha caratterizzato il periodo del boom edilizio e demografico e la cura della città e della comunità, attraverso la riqualificazione delle dotazioni esistenti, da rendere più efficienti e vicine ai bisogni della città e dei suoi abitanti. Le direttrici di sviluppo del Piano, che definiscono il senso e le priorità per la crescita, sono declinate in tre sfide. La neutralità climatica, condizione necessaria per maggiore qualità e sostenibilità della vita, nonché per creare i presupposti di un ulteriore sviluppo dell’economia locale, tenendo insieme l’alta capacità produttiva del territorio, il contesto climatico sfavorevole, ed una sfida tanto ambiziosa quanto urgente come quella del contrasto ai cambiamenti climatici. La gestione e qualificazione dei beni comuni, che concorrono ad innalzare il livello di qualità della vita e della coesione sociale, sono declinate nel Piano di Comunità, una proposta nuova per la progettazione e la riqualificazione dei servizi, a partire dai bisogni rilevati della comunità, con l’obiettivo di rafforzare le relazioni tra le persone e lo spazio che esse “abitano” attraverso forme di prossimità e nuove modalità di co-gestione del territorio. Terza sfida è l’attrattività, elemento chiave per favorire la promozione di investimenti sul territorio ad alto valore aggiunto, occupabilità e sostenibilità: si concentra sulla riqualificazione dei Poli di Area Vasta e dei grandi poli produttivi con norme semplificate ed incentivi edilizi, potenziando sicurezza, accessibilità, connettività.
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