È dal 2014, con la legge regionale n.31 per la riduzione del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo degradato, che Regione Lombardia concentra le proprie forze in tema di governo territorio verso un progetto complesso di conoscenza, valutazione e orientamento delle politiche per il contenimento del consumo di suolo e la rigenerazione, dove la connotazione territoriale rappresenta la sintesi di più strati di lettura delle diverse componenti: territoriale, paesaggistico-ambientale, socio-economica e culturale.
È indubbia la complessità di questo percorso analitico-interpretativo, dinanzi ad una società liquida dove la capacità di leggere in anticipo i cambiamenti (socio-economici e quindi territoriali) diviene l’elemento nodale per progettare con lungimiranza la pianificazione territoriale dei prossimi decenni. Il percorso risulta complesso, in considerazione del fatto che alla difficile lettura delle variabili in continua evoluzione (cambiamenti demografici, culturali, sociali, economici), si somma la consapevolezza che la risorsa suolo è irriproducibile. A fronte di tale premessa, tutto quanto prodotto da Regione Lombardia (dalle norme LR 31/14 e LR 18/19, all’Integrazione del PTR, dalle delibere per l’incentivazione e la semplificazione della rigenerazione, agli applicativi per il monitoraggio degli ambiti di trasformazione e delle aree della rigenerazione, fino ai corsi di approfondimento rivolti ai comuni e ai professionisti), è caratterizzato da un rilevante apparato conoscitivo e interpretativo dei processi territoriali pregressi, in atto e previsti.
Nella consapevolezza che il suolo, risorsa non rinnovabile, è un bene comune di fondamentale importanza Regione Lombardia ha dunque indicato da una parte lo scenario di breve termine tale per cui le attuali previsioni di trasformazione di suolo libero dovranno essere ridotte del 25%-20%; dall’altra numerose misure di incentivazione, semplificazione e promozione delle aree della rigenerazione, per le quali non solo sono stati messi a disposizione, criteri e indirizzi per il recupero del patrimonio edilizio dismesso, ma anche regolamenti finalizzati a de-impermeabilizzare il suolo e applicativi informatici per il monitoraggio della disponibilità di aree da rigenerare.
Tutto quanto prodotto, ha trovato compiutezza nella revisione Piano Territoriale Regionale comprensivo della componente paesaggistica in fase di approvazione, la cui Vision al 2030 è quella di “garantire e migliorare la qualità di vita dei cittadini”.

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