A tre anni dall’entrata in vigore del Piano di Governo del Territorio, finalizzato all’attivazione di un modello di sviluppo urbano equilibrato e sostenibile, i molteplici interventi realizzati, i cantieri ancora in corso e i numerosi progetti in fase di definizione mostrano la fotografia di una città dinamica, caratterizzata da una trasformazione capillare e diffusa del proprio tessuto e dei propri spazi pubblici.
L’analisi di tali trasformazioni avviene attraverso una duplice chiave di lettura.
Da un lato si pone l’accento sulla “città come bene comune”, disegnata da una chiara e forte regia pubblica e finalizzata all’incremento e alla valorizzazione del sistema degli spazi aperti e dei servizi, in risposta alle mutate esigenze della società urbana. La costruzione della città pubblica avviene attraverso l’attivazione di processi di governance, spesso in sinergia con soggetti privati, con particolare attenzione alle dinamiche sociali legate al mondo del lavoro, dell’housing e della cultura.
Dall’altro lato è possibile riconoscere la trasformazione della città attraverso la lettura dei processi diffusi e puntuali di rigenerazione urbana. Una nuova logica di sviluppo sottende alla reinterpretazione dei numerosi “vuoti urbani” e degli spazi non più utilizzati, che si offrono come opportunità per ripensare alle funzioni del territorio, sperimentando nuove collaborazioni tra soggetti diversi. La riqualificazione urbana in atto, stimolata dalle opportunità offerte dal nuovo strumento urbanistico, favorisce la definizione di nuove centralità urbane e di nuovi spazi di aggregazione, in grado di implementare la qualità del tessuto e degli spazi pubblici.
Il conseguimento dell’interesse generale rappresenta il tema cardine dal quale partire e sul quale sviluppare processi di trasformazione virtuosi che sappiano essere espressione di un nuovo modo di vivere e di costruire la città.
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