A cura di Carolina Giaimo, Direttrice Scientifica di Urbanistica Informazioni

LE UTILITÀ DEL PIANO. ESPERIENZE DAL TERRITORIO

In coincidenza con il XXXII Congresso INU “Il Piano Utile. Priorità e potenzialità inesplorate dell’agire urbanistico” (Roma, 23 maggio 2025), il Focus di Urbanistica Informazioni 320/2025 (marzo-aprile) curato da Francesca Calace ha esplorare il concetto di utilità nella sua dimensione applicativa, raccogliendo selettivamente esperienze sul campo nelle quali l’agire urbanistico – simbolizzato dal piano, ma non coincidente esclusivamente con esso – abbia comportato “risultati tangibili, tali cioè da produrre miglioramenti significativi nella qualità della vita, nella sostenibilità ambientale e nell’efficienza delle prestazioni che le dotazioni urbanistiche sono in grado di offrire” (Talia 2025).
Perché oggi è urgente riflettere sull’utilità dell’agire urbanistico?
L’agire urbanistico è al tempo stesso un tema tecnico, politico e culturale. Riguarda il modo in cui le istituzioni pubbliche interpretano e applicano le disposizioni normative per organizzare lo spazio alle diverse scale territoriali, facendo uso di strumenti (piani) in relazione e coerenza alle visioni strategiche di governo del proprio territorio. L’ agire urbanistico è, dunque, un concetto che implica responsabilità pubblica, intenzionalità progettuali, decisioni collettive, dispositivi regolativi di diversa natura ed efficacia, valori condivisi ma anche conflitto, negoziazione e temporalità. È una nozione che oltrepassa l’urbanistica come disciplina tecnica e ne enfatizza la dimensione pratica e decisionale, situata nel tempo e nello spazio. Non si tratta solo di fare piani, o di progettare interventi ma di assumersi la responsabilità di orientare la trasformazione della città: con quali strumenti, con quale legittimità, con quali effetti attesi o inattesi? In molti contesti italiani, il piano urbanistico e territoriale ha perso incisività: strumenti semplificati, pressioni immobiliari, deregolazione e inchieste giudiziarie mostrano criticità dell’agire urbanistico pubblico e privato. L’urbanistica viene spesso ridotta a pratica autorizzativa, priva di visione, incapace di costruire il riferimento di senso, l’“insieme” urbano.
Riflettere sull’agire urbanistico significa chiedersi che ruolo abbia oggi la città come progetto collettivo, quale sia il senso della pianificazione nel XXI secolo, e quali forme di legittimità e responsabilità debbano accompagnarla.


PROGRAMMA

Introduce e coordina
Carolina Giaimo, Direttrice scientifica Urbanistica Informazioni

Intervengono
Francesca Calace, Redazione nazionale Urbanistica Informazioni
Silvia Viviani, Assessora con delega a Urbanistica, Interventi strategici pubblici, Rigenerazione urbana del Comune di Livorno
Marcello Capucci, Dirigente Area Territorio, Città, Paesaggio, Regione Emilia Romagna

Conclusioni
Carolina Giaimo, Direttrice scientifica Urbanistica Informazioni

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