08/07/2016
Nel 1992 la cosiddetta legge Amato promosse la trasformazione degli istituti bancari in società per azioni, riservando il compito di sostenere lo sviluppo socio – culturale dei rispettivi territori alle Fondazioni. Tra queste c’è quella collegata alla Cassa dei Risparmi di Forlì. Tra le righe della presentazione della mission, sul sito istituzionale della Fondazione Cassa dei risparmi di Forlì, si legge: “L’azione della Fondazione si esplica, principalmente, attraverso il finanziamento di progetti propri o l’erogazione di contributi su richiesta di soggetti terzi. Tali interventi devono necessariamente riferirsi a settori rilevanti o settori ammessi, individuati, con procedure apposite, in ragione delle opportunità e delle esigenze che emergono dalla comunità e dal territorio. In questo senso, in continuità con le origini della Banca conferitaria, la Fondazione è, insieme, strumento e sintesi delle politiche di sviluppo del territorio, in chiave solidaristica e sussidiaria rispetto all’azione di Istituzioni ed Enti con i quali, vocazionalmente, si relaziona e collabora”.
Il progetto che la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì ha presentato a Urbanpromo, “un bando di distretto per la trasformazione urbana”, e che è disponibile nella gallery online della manifestazione, rappresenta a questo proposito una sintesi felice di una della principali vocazioni della Fondazione, ovvero il sostegno allo sviluppo del territorio in parallelo e in collaborazione con l’azione delle istituzioni. Nel 2015 la Fondazione ha invitato le amministrazioni comunali del comprensorio a presentare progetti nell’ambito dello sviluppo locale (che comprende tra le altre cose la riqualificazione di edifici di rilievo storico – artistico, la promozione del territorio e la realizzazione di opere immediatamente cantierabili) e dell’efficientamento energetico e della rigenerazione urbana.
Sono arrivate 26 richieste, ne sono state accolte 22 in 17 comuni diversi, tutti della provincia di Forlì – Cesena. Il finanziamento complessivo è stato di circa un milione e mezzo di euro capace di attivare investimenti, è stata la stima, per oltre 4 milioni e mezzo di euro.
Scorrendo l’elenco degli interventi finanziati si nota una grande varietà. Si va da quelli più tradizionali di riqualificazione e manutenzione di strade, piazze e patrimonio edilizio cittadino (come a Bagno di Romagna, Dovadola, Predappio), ad alcuni che insistono maggiormente nell’ambito artistico e culturale (la riqualificazione del teatro Golfarelli a Civitella di Romagna e del museo Don Giovanni Verità a Modigliana) fino a quelli che riguardano la promozione turistica e il marketing territoriale (Galeata, Tredozio) e l’innovazione tecnologica (Premilcuore). Interessante e significativa, perché riflette una positiva peculiarità dell’area che in anticipo rispetto alle direttive nazionali ha sperimentato forme positive di collaborazione tra Comuni, la presenza di progetti condivisi tra più amministrazioni. Da segnalare a questo proposito due progetti presentati direttamente dall’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese, uno per sviluppare il servizio informatico associato dei Comuni dell’Unione, l’altro per dotare ciascuno dei quindici Comuni dell’Unione di gruppi elettrogeni.