09/03/2021
L’Università di Camerino ha presentato a Urbanpromo il progetto Joint_SECAP -Joint Strategies for Climate Change Adaptation in Coastal Area, nel quale la condivisione e la sinergia giocano un ruolo fondamentale nelle azioni di adattamento ai cambiamenti climatici. Il progetto è in itinere: è stato avviato a gennaio 2019 e terminerà nel giugno prossimo. Beneficia del finanziamento del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR) e di un cofinanziamento nazionale, per una cifra complessiva di oltre due milioni di euro.

L’ateneo marchigiano, in particolare la sua Scuola di Architettura e Design, coordina una partnership di enti italiani (oltre all’Università ci sono i Comuni di San Benedetto del Tronto e di Pescara e la Regione Abruzzo con alcuni comuni costieri e collinari in provincia di Teramo) e croati (IRENA, SDEWES, Contea di Primorje – Gorski Kotar, Contea di Split – Dalmatia County, Comune di Vela Luka – Korcula). I partner lavorano in maniera congiunta per i SECAP (acronimo che indica i piani di azione per il clima e l’energia sostenibile) nelle aree target prese in esame all’interno del proprio territorio, caratterizzate complessivamente da 700mila residenti, a cui si aggiunge la popolazione della stagionalità turistica. Le aree in questione presentano la generale peculiarità del netto aumento della pressione antropica nei mesi estivi.

Nella prima fase del progetto viene sviluppata una metodologia comune e vengono condivise conoscenze basilari su argomenti riguardanti le strategie di adattamento climatico e le misure di efficientamento energetico, con il pubblico e i portatori di interesse. La seconda fase ha inizio quando analisi e dati vengono caricati nella piattaforma web (che a regime offrirà servizi come una raccolta di casi studio, l’analisi dei rischi e delle vulnerabilità, un database di azioni e misure già pianificate da ciascun Comune) un utile strumento per lo sviluppo di scenari che saranno implementati all’interno dei piani di azione per il clima e l’energia sostenibile, congiunti.

Il progetto si può considerare un modello di governance multilivello che si sviluppa nell’ambito del partenariato, una rete di Comuni adriatici, italiani e croati, sulla base di una metodologia condivisa per definire strategie e misure di adattamento. Le amministrazioni mettono in campo competenze multidisciplinari e hanno previsto una cabina di regia, con l’individuazione di un Joint action coordinator, per coordinare l’azione partecipativa e ottenere contributi concreti per misure efficaci di adattamento da adottare nelle diverse aree target. In questa direzione il lavoro congiunto basato sullo scambio e la condivisione può risultare un valore aggiunto.