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A cura di

Carolina Giaimo, Direttrice Urbanistica Informazioni

Elena Marchigiani, Redazione nazionale Urbanistica Informazioni

Fra i temi che la nuova serie di Urbanistica Informazioni ha esplorato nel 2021 vi sono le questioni che interessano direttamente benessere e qualità del vivere urbano, alla luce delle sfide poste all’urbanistica da una società in trasformazione dal punto di vista economico-sociale, ecologico e ambientale, energetico e tecnologico.

Attraverso lo sguardo plurale di studiosi ed esperti, il Focus sviluppato nel n. 300 di UI indaga la retorica della ‘città dei 15-20-30 minuti’, quale modello spaziale-funzionale ottimale improntato ai principi della prossimità. Un modello che,  anche in reazione alle misure di distanziamento sociale indotte dalla crisi pandemica, è tornato prepotentemente al centro delle agende urbane quale dispositivo utile a interpretare alcuni fra i nodi cruciali che le città e le politiche devono affrontare: sostenibilità, innovazione e inclusione soprattutto nel campo dei servizi educativi e socio-sanitari, ricreativi-sportivi e della mobilità pubblica, rispetto ai quali, specie nei grandi centri urbani, è necessario garantire il policentrismo dei diritti.

Anche se i principi alla base del modello della città degli ‘n. minuti’ affondano le loro radici nel persistente riferimento, nelle teorie e nelle pratiche urbanistiche, all’organizzazione delle città in espansione per unità di ‘dimensione conforme’, la loro applicazione alla rigenerazione dell’esistente sollecita attente riflessioni.

La definizione di una ‘giusta distanza’ tra pratiche e funzionalità urbane oggi sfugge a una meccanica parametrizzazione e misurabilità di densità e movimenti, coesistenze di funzioni e principi di equa distribuzione. Nelle città contemporanee, la prossimità è spesso ancora una ‘dimensione nascosta’: una prestazione da mettere in atto lavorando sulla specifica conformazione di diverse situazioni insediative e sulle dotazioni già presenti quali fattori capaci di inibire o attivare nuovi stili di vita.

L’incontro propone un ragionamento a più voci su alcune implicazioni concrete che il tema della prossimità può avere per la pratica urbanistica contemporanea. Nel mettere a sistema, alla scala locale, le tante questioni (sociali, economiche, ambientali) al centro del progetto urbanistico, quale la sua concreta utilità nel rinnovare le politiche e gli strumenti per il governo delle città? Quali le ripercussioni su una ridistribuzione di economie e valori urbani? Quali le sollecitazioni per ripensare modalità e tempi di funzionamento di attrezzature, servizi, luoghi della socialità?

 

PROGRAMMA

Introduce e coordina
Carolina Giaimo, Direttrice UI

Dialogano:
Elena Marchigiani, Redazione nazionale UI
Paolo Mazzoleni, Architetto, Assessore all’Urbanistica Città di Torino
Marco Mareggi, PhD, Docente di Urbanistica PoliMI
Simone Rusci, PhD, Docente di Urbanistica UniPi

Concludono
Elena Marchigiani e Carolina Giaimo, Urbanistica Informazioni

Contributi

Un commento su “PROSSIMITÀ

  1. – Qual’è (se c’è) una possibile tipologia “morfologica ” della città organizzata per unitàurbane dei 15min?
    – La città è un sistema e organismo complesso che risponde a molteplici strategie (sviluppo-attrattività-competitività, vivibilità, accessibilità-inclusione, ecc), non può essere (semplificando) la somma di parti di “prossimità” urbana: può essere il piano il contesto dove coniugare struttura e strategia urbanistica e l’urbanistica tattica della prossimità?

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