Ennio Nonni, Gianni Biagi, URBIT
Sua maestà l’albero; tutto ruota attorno alla necessità di assicurare la più lunga vita possibile, per il benessere delle piante e per i benefici ai cittadini, al sistema del verde che connette le città e che, se non supportato con rigore scientifico corre il rischio di seguire mode passeggere, a volte anche negative per le nobili finalità di rigenerazione urbana.
Esempi meravigliosi di alberi sui tetti hanno attraversato secoli di storia (da Babilonia alla medioevale torre Guinici di Lucca), artisti ne hanno introdotto fin dalla seconda metà del 900 nuovi punti di vista (Undertwasser a Vienna), precursori dell’architettura verde (Emilio Ambasz, il verde sul grigio) lo hanno esteso alla dimensione urbana.
Il tema ora è se puntuali e a volte strepitosi esperimenti di “green art” qualora generalizzati e portati ad emulazione alla scala dell’edilizia, siano sostenibili sotto l’aspetto ambientale.
In pratica se questi esempi possano essere estesi alla scala urbana, in una visione di lungo periodo e con una sensibilità che tenga conto delle varie componenti, da quella estetica, alla sicurezza e alla gestione economica complessiva.
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