24/04/2018
Tra i progetti disponibili nella gallery di Urbanpromo e che hanno partecipato all’ultima edizione della manifestazione c’è “Grosseto città diffusa”. Un progetto che trae linfa principalmente dai finanziamenti del bando periferie promosso dal governo tre anni fa, nella cui selezione è riuscito a rientrare tra i “vincitori” immediati, in quanto si è piazzato tra i primi 24 nella graduatoria.
E’ un complesso di interventi molto articolato, che puntano alla riqualificazione in senso lato di una zona degradata e al miglioramento delle connessioni verso il centro città, anche in una ottica di mobilità sostenibile. Un progetto che tuttavia ha valore per tutto il sistema urbano, come ha sottolineato più volte il sindaco della città toscana, Antonfrancesco Vivarelli Colonna. Al riconoscimento dei finanziamenti che rientrano nel bando periferie, il primo cittadino ha spiegato che “ridisegneremo, in meglio e a lungo, una parte importante del nostro territorio. Si tratta di un intervento enorme, che non ha eguali nella storia della città, e che inciderà in maniera profonda sulla qualità della vita di tutti. Oggi i grossetani possono essere felici ed orgogliosi”.
Sono quasi 10 milioni di euro le risorse assegnate dal Governo mentre le somme restanti provengono da finanziamenti pubblici e privati. L’area di intervento è la zona periferica di Roselle caratterizzata da scarso decoro edilizio, carenza di servizi, emergenza abitativa, mobilità dipendente da traffico su gomma, limitate opportunità sociali e culturali, degradi puntuali dovuti al complesso ERP “Il Poggio” e all’edificio abbandonato delle Terme. Il progetto vuol risolvere le disuguaglianze fra centralità e marginalità, interpretando le relazioni fra luoghi, incrementando i servizi e distribuendo i benefici, attraverso la realizzazione di un Centro di aggregazione che serva da nodo urbano capace di connettere i valori culturali presenti in periferia con la realtà del centro città; connessione che emerge ulteriormente dalla integrazione tra il già citato “Programma periferie” e il “Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola casa-lavoro” (finanziato dal Ministero dell’Ambiente).
Fondamentale la parte che attiene alla riqualificazione “classica” con la ristrutturazione dell’edificio pubblico residenziale Il Poggio e la demolizione delle ex Terme, un ecomostro che letteralmente funestava il paesaggio di Roselle.
C’è poi una parte che riguarda la valorizzazione della principale ricchezza culturale e storica di Roselle, la zona archeologica, e la realizzazione di trenta orti urbani.
Il progetto poi, inserendo tra i requisiti fondamentali di una buona opera di rigenerazione (oltre alla considerazione degli elementi sociali con il sostegno alle attività delle cooperative) la eliminazione delle barriere fisiche che favoriscono la marginalità, programma per l’area di Roselle la realizzazione di di ciclovie che la connettono al resto della città e a un percorso integrato che arriva fino al mare.