Il presidente di Urbanpromo Biagi e il presidente onorario dell’Inu Stefano Stanghellini incontrano Nardella: “Serve legge nazionale per salvare città d’arte da overtourism”. Dal 7 al 10 novembre la rassegna all’Innovation Center di piazza del Cestello

Firenze, 14 settembre 2023. “Per gestire il fenomeno dell’overtourism nelle città d’arte serve spingere per una legge nazionale. Finché mancherà, assisteremo a distorsioni del funzionamento urbano”. Lo dice Gianni Biagi, presidente di Urbanpromo, che insieme al professor Stefano Stanghellini, presidente onorario dell’Inu, ha incontrato il sindaco metropolitano di Firenze, Dario Nardella, per discutere del tema. “Gli affitti oltre i 2 mesi – dice Biagi – devono cambiare la destinazione dell’immobile, da residenziale a ricettivo: va cambiata la normativa nazionale”.

Dal 7 al 10 novembre prossimo, con il patrocinio della città metropolitana di Firenze, l’Innovation Center ospiterà la rassegna organizzata da Inu e Urbit sui grandi temi dell’urbanistica contemporanea. la cerimonia di conferimento del Premio Urbanistica avverrà a Palazzo Vecchio.

“Con il sindaco – dice Biagi – abbiamo parlato dei temi che verranno discussi da esperti e addetti ai lavori a novembre. Dai progetti di rigenerazione urbana che interessano Sant’Orsola e villa Mondeggi alla viabilità dolce, rappresentata dalla ciclabile Firenze – Prato. L’argomento più pressante oggi, però, resta quello legato alle dinamiche dell’overtourism. Un fenomeno che, lo certificano anche gli ultimi fatti di cronaca, rischia di danneggiare in ogni senso le città d’arte”.

Biagi concorda con Nardella sull’impraticabilità del modello Venezia: “Non crediamo che un ticket da 5 euro sia la strada più efficace per tornare verso un turismo sostenibile”.

Quello che invece servirebbe, secondo il presidente di Urbanpromo, è una regolamentazione di respiro nazionale per gestire la giungla degli affitti brevi: “Chi concede in locazione turistica la sua abitazione per oltre due mesi l’anni – osserva – dovrebbe vederla inquadrata come struttura ricettiva, non più come residenza. In assenza di una normativa chiara si creano distorsioni del contesto urbano che generano spopolamento di residenti, anche se non di abitanti, e dunque una mutazione delle funzioni delle città d’arte. Regioni e Comuni hanno uno spazio di manovra compresso: serve al più presto una normativa del Governo”.

 

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