04/07/2019
Un patrimonio territoriale di grande valore del nostro Paese è quello che fa riferimento al suo principale fiume, il Po. All’ultima edizione di Urbanpromo la sezione Emilia-Romagna dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, con il coordinamento di Mario Piccinini, ha presentato una “carta di paesaggi”, che ha l’obiettivo di rappresentarne tutta la complessità.

Nella carta infatti convivono tutti i sistemi che danno vita a loro volta al “sistema Po”: fisico ambientale (riguarda tutto l’ambiente del fiume sotto l’aspetto geo-morfologico ed  il riconoscimento dei paesaggi geografici attraversati dal fiume), idrico (il fiume visto dalle lenti della qualità dell’acqua, del governo e della sicurezza idrica, temi fondamentali in un’ottica di valorizzazione della mobilità anche a fini turistici), storico – artistico (le ricchezze dei Comuni che si affacciano sul fiume), culturale (il Po come fonte di ispirazione di cinema e letteratura) e naturale (i parchi, in un’ottica di integrazione).

La Carta presentata da Inu Emilia-Romagna mette in evidenza oltre alla complessità del territorio del fiume Po, anche una integrazione di fatto dal punto di vista insediativo. Si ricorda come Ermanno Rea, Matilde Callari Galli e Cesare Zavattini hanno descritto  la città Po – lungo il fiume fra Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto – costituita dai Comuni rivieraschi delle tre Regioni. La città Po viene definita a seconda degli autori citati come città lineare, città infinita, città compatta, continuum urbano.

Alcuni dati possono servire a dare un’idea del fenomeno della città Po: La popolazione riferita ai  Comuni rivieraschi o prossimi al fiume è pari a 2.097.497 abitanti. I Comuni rivieraschi o prossimi al fiume considerati sono 198, di questi 97 presentano una popolazione inferiore a 2000 abitanti, di cui  39 al di sotto di 1000 abitanti, 48 Comuni con popolazione compresa fra 2.000 e 5.000 abitanti, 42 Comuni con popolazione compresa fra 5.000 e 20.000 abitanti, 5 Comuni compresi fra 20.000 e 40.000 abitanti, 6 Comuni con popolazione maggiore di 40.000 abitanti. La parte che si può definire come città Po, intesa come continuum edificato è quella che comprende i Comuni rivieraschi delle tre regioni: Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, che conta  827.069 abitanti, di cui 332.999 sul versante lombardo (dalle Province di Pavia, Lodi, Cremona, Mantova), 375.020 nella Emilia-Romagna (dalle Province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Ferrara) e 119.050 nel Veneto, dalla Provincia di Rovigo.

La dimensione geografica della città Po non corrisponde più a quella amministrativa, si pone dunque la necessità di un nuovo modello di governo per questa città e di una scala di pianificazione adeguata che non può essere quella comunale.  E’ necessaria, si avanza la proposta nella Carta presentata a Urbanpromo, una governance di sistema innovativa e partecipata,  che affronti il fiume nella sua dimensione unitaria e che assuma come metodo un approccio olistico, riconducendo le singole parti al tutto, cioè ad una totalità superiore alle singole parti, che comprenda, natura, ecosistemi, cultura e paesaggi. E’ necessario un Piano strategico di visione del Po, nella formazione del quale i Comuni e le comunità siano partecipi che assuma tutti i sistemi considerati – fisico ambientale, idrico, storico-artistico e insediativo, culturale, naturale e dei parchi, del turismo e delle tradizioni  legate al cibo – come riferimenti. Il Manifesto per il Po (l’Istituto Nazionale di Urbanistica è tra i promotori assieme ad altre associazioni), il cui Protocollo di Intesa fra le associazioni con l’Autorità di Bacino è stato firmato nel maggio 2018, rappresenta un primo passo in questa direzione.

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