Edizione aggiornata sulla base della “Direttiva Concessioni” (2014/23/UE)

DICEMBRE 2014

a cura di ANCE | Associazione Nazionale Costruttori Edili

 

Fin dall’introduzione nell’ordinamento italiano, avvenuta quasi quindici anni fa, l’Ance ha sempre partecipato attivamente al dibattito intorno al project financing con l’obiettivo di rendere lo strumento davvero in grado di contribuire al processo di recupero del gap infrastrutturale italiano.
Molte delle idee e delle proposte dell’Ance sono state accolte dal legislatore, che ha apportato, negli anni, importanti correzioni alla normativa originaria. Tra i primi interventi l’abolizione del limite dei trent’anni alla durata delle concessioni, il tetto del 50% del “prezzo” eventualmente concesso  dall’amministrazione, l’introduzione del diritto di prelazione a tutela dell’idea progettuale del Promotore fino all’introduzione della gara unica, esempio
di una importante semplificazione normativa.
Recentemente la normativa della finanza di progetto è stata oggetto di altre importanti revisioni, che dimostrano la rilevanza che il decisore pubblico attribuisce al coinvolgimento dei capitali privati nella realizzazione di infrastrutture e che, in parte, hanno migliorato il quadro di riferimento. Mi riferisco, ad esempio, alla norma, introdotta su proposta dell’Ance, sul tema dello Studio di Fattibilità, documento centrale nella costruzione di un progetto,
che dovrà essere predisposto da soggetti qualificati, con requisiti di professionalità sui temi economico-finanziari necessari per redigere un documento che sia in grado di fornire indicazioni adeguate sulla gestione economica e funzionale della realizzanda infrastruttura.
Una corretta elaborazione di tale Studio, infatti, consentirà di evitare l’utilizzo del complesso strumento del project financing per la realizzazione di interventi poco conformi a tale procedura.

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