22/05/2020
InvestiRE SGR all’ultima edizione di Urbanpromo ha presentato una serie di progetti di housing sociale realizzati in Toscana. Tra le città coinvolte c’è Piombino. Il Social Housing Piombino Living promosso da Investire Sgr e gestito da Abitare Toscana si trova in questo comune, che con circa 33.000 abitanti rappresenta il secondo più popoloso della Provincia di Livorno, ed è localizzato nel margine settentrionale del quartiere Porta a Terra/Desco, a nord del centro urbano. Siamo nei pressi dell’accesso alla principale arteria per uscire ed entrare in Piombino, in una zona ben integrata con il resto della città e ricca di funzioni e attrezzature pubbliche e private. L’edificazione dell’area, assegnata al Fondo Housing Toscano a seguito di un bando pubblico promosso dall’Amministrazione Comunale di Piombino per l’attuazione di un progetto di social housing, è disciplinata da un Piano Urbanistico Convenzionato e riguarda la realizzazione di un intervento di edilizia residenziale a basso impatto ambientale in un sub comparto del Piano Particolareggiato Esecutivo “Città Futura” che riconverte le aree ad uso industriale del settore orientale della città e, inserendo funzioni residenziali, commerciali e direzionali, e le riconnette con il resto del tessuto urbano.

L’intervento prevede la realizzazione di 80 alloggi destinati alla locazione a canoni calmierati, locazione con patto di futura vendita e alla vendita convenzionata, oltre a spazi comuni dove svolgere le attività di promozione sociale oltre ad opere di urbanizzazione che migliorano accessibilità e connessione del comparto. Il progetto realizzato dallo studio Epsus MUSA si articola in tre blocchi residenziali di sei piani ciascuno allineati “a pettine”, edifici multipiano, compatti, con cinque alloggi per piano che si distribuiscono, all’interno del volume dell’edificio e per ogni piano, secondo tre aree funzionali: due aree laterali destinate alla distribuzione degli alloggi; un’area centrale di “connettivo residenziale” che, oltre ad assicurare la centralizzazione dei flussi verticali (mobilità e distribuzione degli impianti), mette a disposizione spazi per attività di condivisione e di integrazione degli spazi abitativi.

Dato il numero e il taglio degli alloggi, si stima che nell’intervento Piombino Living si insedieranno circa 200 persone e, analizzando le caratteristiche socio demografiche della popolazione congiuntamente ai requisiti di assegnazione indicati in convenzione, si può ipotizzare che si intercetteranno i bisogni di diverse tipologie di famiglie, tra cui, a titolo di esempio: anziani autosufficienti, coppie, famiglie con figli, famiglie con anziani a carico. Il contesto urbano e sociale, funzionale e vivace, può infatti costituire motivo di attrattività per un target eterogeneo.
L’assegnazione al Fondo prevede la realizzazione  di un progetto sociale a cura del Gestore Sociale, per la cui progettazione preliminare è stato condotta un’analisi socio-economica a cura di Sociolab Cooperativa e Impresa Sociale. Il progetto sociale preliminare declina possibili usi degli spazi comuni, interni ed esterni,  con l’attivazione di specifici servizi con l’obiettivo di incentivare i futuri abitanti a sviluppare una comunità abitativa coesa e collaborativa.

Organizzazione e funzioni degli spazi comuni interni sono state progettate per offrire agli abitanti opportunità di interazione calibrate su aspettative, interessi e bisogni differenti oltre che per favorire lo spostamento dei residenti da un edificio all’altro e dunque la socializzazione fra i membri dell’intera comunità. Per questo si è voluto differenziare le funzioni dei tre CO.RE., i doppi volumi definiti di  “connettivo residenziale”: Il primo è stato pensato come salotto condominiale, il secondo come spazio giovani, con una zona dedicata ai bambini e ai ragazzi e il terzo come attrezzeria.

A questi si aggiungono una sala polivalente, a piano terra dell’edificio A, che attraverso un arredamento dinamico e modulare potrà integrare diverse funzioni: l’ufficio del gestore sociale, la cui prossimità assicura una relazione continuativa ed efficace con i residenti; la postazione del “portiere di condominio” che supporterà le attività di networking e curerà le relazioni informali degli inquilini e le loro piccole necessità quotidiane; la sala per riunioni, feste familiari o altre iniziative comuni che gli abitanti potranno autorganizzare con il supporto di idonei strumenti gestionali (bacheche e calendari condivisi) o in cui potranno ospitare attività di associazioni locali. Il deposito comune si configura come ulteriore spazio comune utile ai residenti, che potrebbe essere funzionalizzato come officina per bici e motocicli, dotato di cassetta degli attrezzi, dove poter effettuare le piccole riparazioni che difficilmente possono essere fatte in casa per carenza di spazio e strumenti.

Per quanto concerne gli spazi esterni, il progetto prevede tre spazi di pertinenza esclusivi e condominiali a piano terra (corti) tra gli edifici, armonizzati ai percorsi ciclo-pedonali interni e la creazione di un passaggio coperto a piano terra in grado di consentire l’attraversamento pedonale trasversale ai tre blocchi.

Qui il progetto sociale prevede la realizzazione di un orto/giardino collaborativo: la cura condivisa del verde permetterà ai nuovi abitanti di entrare in contatto con il proprio “habitat”, interagire in modo diretto con gli spazi a disposizione, stabilire relazioni con i vicini di casa attraverso attività manuali e piacevoli che riducono l’imbarazzo delle nuove conoscenze e condividere un progetto comune, innescando meccanismi virtuosi che rinforzano l’appartenenza e la responsabilizzazione.
Dal punto di vista gestionale, il progetto sociale sarà supportato da un servizio collaborativo di portierato di condominio che, costruito attraverso un percorso di start up di comunità, potrà integrare l’attività ordinaria del Gestore Sociale, garantendo la cura spazi comuni e dialogo e collaborazione tra i residenti e con i soggetti del territorio. Per garantire la sua continuità nel lungo periodo e, al tempo stesso, massimizzare il valore aggiunto che il Piombino Living può apportare alla città, il modello prevede di destinare alcuni alloggi all’implementazione di un servizio strutturato di natura sociale, sempre a carattere abitativo, gestito da un ente accreditato del terzo settore locale. L’inserimento di progetti di autonomia abitativa, ad esempio per persone con disabilità che devono emanciparsi dal nucleo familiare di origine, costituisce infatti sia la risposta ad un bisogno sociale riscontrato sul territorio, sia l’opportunità di aggiungere, grazie alla presenza di operatori professionali, un ulteriore punto di riferimento per residenti, quindi di creare valore aggiunto per la nuova comunità abitativa, il quartiere e la città.