Tancredi Attinà, Abitare Toscana


Dal primo rapporto sulla perfomance sociale del social housing in Italia, redatto dalla società Avanzi, emerge come uno dei risultati principali del SIF (Sistema Integrato dei Fondi), al quale aderisce il Fondo Housing Toscano, è l’aver innescato partnership innovative che, seppur guidate dalla Pubblica Amministrazione, ha coinvolto investitori privati e socialmente orientati nella governance e nella gestione dell’intera catena del valore.

La dimensione tecnica (ingegneristica, finanziaria, …) è andata di pari passo con la dimensione sociale. L’idea di progettazione e sviluppo di comunità è fortemente integrata nel modello: le iniziative di social housing in Italia hanno contribuito a sperimentare e definire la figura del “gestore sociale” che integra la dimensione tecnica e sociale nella gestione immobiliare, rappresentando un riferimento importante per l’innovazione del servizio di gestione anche in altri contesti abitativi e territoriali. L’housing sociale italiano non è solo un nuovo tipo di offerta nel mercato immobiliare, è un nuovo tipo di abitare. A tale riguardo, la piena integrazione dei servizi complementari ha svolto un ruolo essenziale.

La Regione Toscana ha deciso da tempo di seguire convintamente questa strada, da una parte mettendo in campo specifiche azioni in tal senso, a partire dai protocolli di intesa sottoscritti con il Fondo Housing Toscano nel 2020 e nel 2021 relativi a sperimentazioni in materia di modelli insediativi in periodo di emergenza pandemica e per la promozione di servizi integrativi di comunità per la gestione degli alloggi sociali.  Dall’altra  promuovendo l’interazione del settore politiche abitative con processi e programmi di rigenerazione urbana che intercettano fonti di finanziamento nazionali ed europei.

Il convegno sarà anche l’occasione per presentare la pubblicazione “Abitare Urbano dalla qualità abitativa alla qualità urbana” curata dal Dipartimento DiDa dell’università degli Studi di Firenze.