10/06/2016
Tra i progetti più interessanti di rigenerazione urbana presentati a Urbanpromo, una sintesi dei quali è disponibile nella gallery di www.urbanpromo.it, ci sono quelli dell’Autorità portuale di Taranto, che offrono un esempio delle peculiarità di cui tenere conto nelle azioni di recupero delle aree a ridosso del mare. Nel gennaio dello scorso anno, un decreto ad hoc convertito in legge due mesi dopo ha avviato a Taranto un processo di rigenerazione della zona compresa tra porto, città e mare. Per farlo, si avvale dello strumento costituito dal contratto istituzionale di sviluppo.  

Il primo tassello è la creazione del Centro servizi polivalente al molo San Cataldo, di fatto l’avvio del processo di rigenerazione di tutto il waterfront. Il prossimo 18 giugno è previsto l’inizio dei lavori. Il Centro sarà un polo di attrazione culturale, aperto ai cittadini e ai passeggeri.  Vi sono previsti spazi museali, un Auditorium,  servizi di ristorazione e info – point.  Si punta a un’integrazione architettonica con il Molo San Cataldo, zona dalla valenza altamente simbolica perché alla sua estremità ospita la statua del Santo patrono della città.

Il Centro servizi è parte di un intervento più articolato che riguarda tutto il waterfront, e come tale sviluppa la stessa filosofia: l’apertura della città al mare. Per recuperare il lungomare si punta in modo particolare a un’azione in grado di unire tre tipologie di interventi: quella ingegneristica, per fare in modo che le opere costituiscano una protezione dall’erosione della costa; quella economica, che deve in qualche modo preparare il terreno per l’intervento e il contributo dei privati, ad esempio attraverso l’installazione di attività commerciali; quella più strettamente urbanistica, che vuole restituire alla città un’area finora separata dalla dogana e dalle attività del porto operativo, che sarà spostato per liberare l’area alla fruizione pubblica. In particolare l’area coincide con la porzione compresa tra il molo San Cataldo e il Castello Aragonese: diventerà un percorso pedonale sulla linea di frontiera tra porto, città e mare, uno spettacolare affaccio sul mar Grande che restituirà alla comunità tarantina un nuovo spazio pubblico.

Gli interventi progettati per il waterfront saranno resi compatibili con le risultanze del concorso di idee sulla riqualificazione della città vecchia di Taranto che Invitalia, da soggetto attuatore, ha in corso di espletamento, su impulso del Comune, della Regione e della Presidenza del Consiglio. Il concorso, che mette in palio 115mila euro, “chiama” gruppi che comprendano al loro interno competenze più disparate, dall’architettura all’ingegneria passando per discipline come il marketing urbano, l’ecologia, la comunicazione.

L’ingegner Domenico Daraio, responsabile della Direzione tecnica dell’Autorità portuale di Taranto, spiega: “Come Autorità portuale abbiamo portato a termine uno studio di fattibilità per la riqualificazione del waterfront. Nel frattempo si è ‘affacciato’ il contratto istituzionale di sviluppo che tra gli obiettivi strategici pone la città vecchia di Taranto. In sede di Tavolo tecnico si è deciso che, dato che gli interventi prospettati dallo studio incidono e interagiscono con la città vecchia, di aspettare i risultati del concorso di idee”.  Dopo si procederà a una armonizzazione, che comprenderà anche l’obiettivo di fare rientrare gli interventi che riguardano il waterfront nell’ambito del contratto istituzionale di sviluppo.

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