19/05/2021
Il Comune di Rovereto ha promosso nell’ambito di Urbanpromo il 15 aprile scorso un’importante iniziativa nel corso della quale è stato fatto il punto sulla trasformazione della città e sulle strategie da mettere in campo. Come molte città di fondazione medievale, Rovereto si trova a fare i conti con una forma urbana che trova pochi modelli cui richiamarsi. La strada che scavalcava il torrente Leno ed attorno alla quale è nato prima un presidio, poi un mercato e infine lo sviluppo dell’industria che grazie al disegno dettato dalle “rogge” ha portato sviluppo e ricchezza alla città che si è esaurito in concomitanza con l’arrivo della ferrovia che ha ridisegnato il paesaggio urbano. Interrompendo proprio la trama delle vie che a ventaglio connotavano la città con un tracciato retto nord-sud.

Il successivo sviluppo industriale si è quindi posizionato lungo l’asse ferroviario nord-sud Verona-Monaco creatosi, a cui poi si è affiancata la strada statale del Brennero SS12. A partire dagli anni ’70 del secolo scorso però, la nuova zona industriale ha inaugurato una stagione di spostamenti ed abbandoni delle aree lungo questa direttrice che ora, con il lavoro presentato al convegno URBANPROMO-PRESENTA, sono state per la prima volta analizzate sistematicamente.

L’impegno dell’Amministrazione Comunale roveretana nel guidare i processi di trasformazione urbana attraverso l’insediamento di nuove funzioni, non è volto solo al rafforzamento del tessuto economico e sociale della città, ma cerca nel contempo di valorizzare il paesaggio urbano che la ferrovia ha caratterizzato, ed attorno alla quale ruotano i progetti del raddoppio per l’alta capacità merci, e l’alta velocità.

L’intento quindi di riconversione degli spazi abbandonati ed aree degradate è già evidente dai nomi delle aree interessate: ex Mangimificio Sav, ex Cava Manica, ex Merloni, ex Marangoni Meccanica. Una serie di “ex” ad indicare attività strettamente connesse con una industria che ha de-localizzato sia per la prossimità con l’abitato, sia per la distanza dai grandi centri di interconnessione.

L’assetto urbanistico ed anche l’identità urbana sono elementi destinati a permanere per un lungo arco di tempo. Con questa iniziativa l’Amministrazione Comunale ha voluto promuovere una riflessione allargata ai nuovi progetti d’impresa da sviluppare, su come favorire uno sviluppo turistico integrato, sulla valorizzazione del patrimonio culturale e incrementare la qualità ambientale dell’intero territorio. Il percorso avviato si prefigge lo scopo di accedere ad una progettazione partecipata, che non dimentichi la presenza di edifici storici o la spontanea ri-naturalizzazione dell’ex Cava Manica divenuta una piccola oasi naturalistica. La necessità di integrare tutte le aree oggetto dello studio con aree a verde e ridurre sensibilmente le cubature rispetto alle previsioni urbanistiche attualmente in vigore, è uno degli obiettivi dello studio.

La necessità di avere il sottopassaggio della stazione ferroviaria per permetterle di divenire futuro nodo dell’intermodalità ma anche porta di accesso del turismo culturale e “paesaggistico” cui la provincia sta puntando, è il perno dello studio di rigenerazione dell’asse SS12, che di fatto introduce all’altro studio di rigenerazione urbana presentato, che riguarda il centro storico di Rovereto, caratterizzato da una ricchezza di elementi di pregio, ma decentrato rispetto al centro commerciale della città. I due lavori si intrecciano nel tentativo di raggiungere un obiettivo di rigenerazione economica della città, che faccia tesoro delle vocazioni storiche culturali e imprenditoriali della città.

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