06/04/2021
Abitare Toscana, gestore socio immobiliare e advisor tecnico sociale, ha presentato all’ultima edizione di Urbanpromo “Abito in community”. Si tratta di un progetto cooperativo di “welfare abitativo dinamico” in sperimentazione in tre Social Housing dell’area metropolitana fiorentina: Pieve degli Orti, Sesto Smart Village, Osteria Social Club. Si legge nella presentazione: “Con un approccio dinamico, aperto e inclusivo si realizzano due azioni integrate: 1. la costruzione di un modello di vicinato collaborativo attraverso un programma di start up di comunità e la coprogettazione di spazi, funzioni e servizi. 2. L’inserimento nei SH di soluzioni abitative innovative per target di fragilità specifici – minori allontanati dalla famiglia, persone in uscita da percorsi di cura, persone che vivono una situazione temporanea di difficoltà socio-economica, anziani soli etc. – che possono qui trovare un contesto accogliente, positivo e stimolante”.

Tra le esperienze che si sono sviluppate nell’ambito di “Abito in community” c’è quella degli orti condominiali collaborativi di Pieve degli Orti a Scandicci. L’obiettivo è costruire la comunità abitativa a partire dalla coprogettazione e gestione condivisa di uno spazio condominiale, puntando sul valore aggregativo e sociale dell’agricoltura. Si tratta di un progetto finalizzato a costruire insieme agli inquilini un modello di gestione condivisa degli orti condominiali.

Pieve degli Orti è un complesso residenziale realizzato tra 2017 e 2018 in località “La Pieve”, frazione del Comune di Scandicci. Composto da 50 alloggi destinati a vendita diretta, di cui 40 in locazione a lungo termine e patto di futura vendita assegnati con un Bando del Comune di Scandicci, Pieve degli Orti fa parte degli interventi di housing sociale promossi da Investire SGR e gestiti da Abitare Toscana.

Le attività di ascolto, co-progettazione e partecipazione promosse da Investire SGR e Abitare Toscana in collaborazione con la cooperativa sociale Samarcanda e con Sociolab, impresa sociale specializzata in ricerca sociale e conduzione di percorsi di partecipazione hanno trasformato l’esperienza abitativa traghettandola fuori da una dimensione esclusivamente individuale per promuovere un approccio collaborativo, solidale, sostenibile e aperto al quartiere. L’ambizione nasce ben prima della recente emergenza sanitaria e ha trovato conferma durante il lockdown del 2020, quando è emersa in maniera ancor più forte l’urgenza di rinnovare l’esperienza abitativa, puntando sulla costruzione di una rete collaborativa tra gli inquilini per migliorare la qualità della vita. Il progetto ha preso il via proprio nei delicati mesi del lockdown: i promotori hanno infatti deciso di non rimandare le attività di co-progettazione e coinvolgimento, convinti che proprio in una fase di isolamento fosse necessario offrire occasioni di confronto e collaborazione.

Per tutta la fase 1 del lockdown si sono svolti incontri online con i residenti che avevano manifestato la volontà di gestire gli orti condominiali, con l’obiettivo di presentare obiettivi, attività e fasi del percorso. Nella fase 2 dell’emergenza si è dato avvio alle attività in presenza nel rispetto delle disposizioni normative a tutela della sicurezza. I residenti sono stati coinvolti in: laboratori per l’individuazione e messa in condivisione delle competenze interne alla comunità abitativa; giornate di pulizia collettiva degli orti; definizione dei criteri di assegnazione degli orti ai singoli condomini; individuazione della forma giuridica del gestore unico – è stato scelto di dare vita ad un’associazione – e conseguente redazione dello Statuto associativo e di un Regolamento di gestione degli orti. In questa cornice, a giugno si è svolta inoltre la “Combola”, una versione collaborativa del tradizionale gioco della Tombola, da sempre abbinato a momenti di festa e di comunità. Gli abitanti, scesi in cortile con sedie pieghevoli e mascherine, sono stati invitati a mettersi in gioco. Il gioco è guidato dal “comboliere” che estrae e annuncia i numeri  con alcuni che sono collegati ad azioni collaborative o a domande che rafforzino la conoscenza reciproca. Ecco allora che gli inquilini si sono trovati ad animare un Karaoke, a mimare film, scambiarsi ricette e condurre piccole indagini per scoprire gli hobby dei propri vicini di casa. Non mancano i premi: buoni spesa da spendere nei negozi della zona, perché “fare comunità” è anche sostenere il commercio i di vicinato. Il 31 luglio 2020 è stata costituita l’Associazione “Pieve degli Orti”, la prima Social Housing Community Toscana: 32 volenterosi ortisti con il prezioso supporto della cooperativa sociale Samarcanda. Attraverso l’alternarsi di momenti di confronto “teorico” e occasioni pratiche – la pulizia degli orti, le attività laboratoriali per bambini, i seminari sulla sicurezza e sulle tecniche di conduzione biosostenibile degli orti condotte da Samarcanda (che è entrata a far parte del soggetto gestore degli orti) – e momenti ludici, è così “germogliata” una comunità abitativa coesa e solidale, che attraverso la costruzione dell’associazione “Pieve degli Orti” – punto di arrivo del percorso ed insieme nuova “partenza” della comunità abitativa – guarda ora alle prossime attività e sfide da affrontare insieme.

In generale il progetto “Abito in community” ha avuto un importante momento di bilancio l’8 dicembre scorso, quando nell’iniziativa “Social Christmas three – Il social housing si illumina”, a cui ha partecipato anche l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli, sono state coinvolte direttamente le tre esperienze di alloggi sociali di Firenze (Osteria Social club), Sesto (Sesto Smart Village) e Scandicci (Pieve degli orti).

L’evento è visibile a questo link https://www.youtube.com/watch?v=msCveSY4r5g.

Al link https://www.abitoincommunity.it/ è possibile visitare e scoprire il funzionamento della APP e del gioco in scatola realizzati nell’ambito del progetto.

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