04/06/2016
Sono otto anni che la Confcommercio partecipa a Urbanpromo. Per Angelo Patrizio, il responsabile Urbanistica e Progettazione urbana dell’organizzazione, la ragione è persino naturale: “Il primo elemento importante, il bene primo, di cui deve tenere conto l’operatore economico e commerciale è la visibilità, e perciò la città. Per questo abbiamo messo a punto una serie di progetti prima dimostrativi e poi applicativi. Ovviamente la città è patrimonio di tutti, e per questo ci occupiamo di tutti”. La partecipazione di Confcommercio a Urbanpromo è quindi improntata all’operatività e al pragmatismo. I progetti presentati nell’ultima edizione della manifestazione dell’Istituto Nazionale di Urbanistica e di Urbit e di cui è disponibile una  sintesi sulla gallery di www.urbanpromo.it, ne sono un esempio chiaro. Elaborazione, lavoro di rete, squadra e raccordo per mettere a punto azioni concrete e visibili in tante città italiane.

Innanzitutto c’è URBANPRO, un “incubatore di facilitazione delle trasformazioni urbane”, che è scaturito da un accordo nazionale tra Confcommercio, Ance, Consiglio nazionale degli architetti e Unioncamere, e che opera in diverse realtà locali. Si punta ad aiutare le amministrazioni e a definire regole modelli per gestire il territorio e le trasformazioni urbane, anche reperendo risorse dai fondi strutturali 2014 – 2020. L’ultimo Comune coinvolto è quello di Vibo Valentia e sono in procinto di decollare altri accordi in città come Siracusa, Alessandria, Reggio Calabria. “Continuiamo a crescere in modo silente”, spiega Patrizio.

L’altra iniziativa presentata da Confcommercio nella gallery di Urbanpromo ha ricevuto il 12 maggio scorso il battesimo operativo, a Roma. Si tratta del Laboratorio sperimentale nazionale sulla rigenerazione urbana, di cui proprio Angelo Patrizio è responsabile. E’ il risultato di un protocollo siglato da Confcommercio e Anci nell’aprile dello scorso anno. L’obiettivo è supportare le amministrazioni per l’attivazione di processi di rigenerazione urbana. E’ impossibile applicare una ricetta magica, la rigenerazione si declina in modo diverso nelle città, a seconda delle caratteristiche del territorio e delle problematiche da affrontare.  Patrizio mette in guardia dall’errore comune: “Non confondiamoci con la riqualificazione, la rigenerazione parte dell’uomo e per metterla in atto occorre ascoltare gli attori sociali e decidere assieme i percorsi, in una logica di progettazione”. Obiettivo centrale rimane il reperimento dei fondi, nazionali ed europei.

L’accordo Anci – Confcommercio ha generato o sta generando protocolli locali nelle 55 città che vi hanno aderito, dove le amministrazioni lo stanno rendendo operativo. A livello nazionale opera il Laboratorio di supporto di cui fanno parte rappresentanti dei Comuni e delle Confcommercio locali, oltre che loro tecnici e operatori dei più disparati, che operano anche in settori come il sociale, a confermare la complessità di obiettivi di cui deve tenere conto la rigenerazione urbana.

Nelle 55 città dove stanno partendo le sperimentazioni vivono 4 milioni 700mila persone, pari a circa l’otto per cento delle popolazione italiana. Le città presenti fino a 15.000 abitanti sono 11, da questa soglia fino a 30.000 sono 13, da questo limite fino a 50.000 sono 9, mentre oltre 50.000 e fino a 250.000 sono 18. Venezia, Torino e Palermo sono le grandi città del Laboratorio.  Il Laboratorio si costituisce di 11 Gruppi territoriali e  10 Gruppi tematici, di cui uno ha la guida scientifica dell’Istituto Nazionale di Urbanistica: “Città accessibili a tutti”.

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