03/03/2019
Tra i progetti disponibili su www.urbanpromo.it sulla gallery di Urbanpromo c’è il Polo della cultura e della conoscenza del Comune di Pescara, presentato all’ultima edizione della manifestazione dell’Istituto Nazionale di Urbanistica e di Urbit. Si tratta nello specifico di un Masterplan recentemente approvato dal Consiglio comunale della città abruzzese che va a porre le basi per ridisegnare una zona nevralgica del territorio, quella a sud del fiume Pescara dove si trovano tra l’altro lo stadio, diversi impianti sportivi, l’Università, il vecchio scalo merci. 
Diversi gli attori coinvolti: Comune, Regione, Provincia, Ministero dell’Istruzione, Università, Anas, Rfi, Trenitalia, Confindustria e altre organizzazioni in un programma, si legge nella presentazione, di breve-medio-lungo periodo che “investirà oltre 200 milioni di euro sulla conoscenza, lo sport, il benessere, la mobilità sostenibile e sulla creazione di un campus universitario diffuso generatore di socialità, cultura, economie”. Non sono previsti solo interventi pubblici, ma anche meccanismi di carattere premiale per incentivare gli interventi dei privati. La quantificazione dei 200 milioni si ottiene sommando quella dei singoli interventi, in capo alla mano pubblica e ai privati, ed è previsto il contributo dei fondi europei. Di più, spiega l’assessore all’Urbanistica del Comune di Pescara Loredana Scotolati, il documento è anche uno strumento per ottenerli, i fondi europei: “Occorre che vi sia un progetto di città per intercettare i finanziamenti comunitari, un elemento che nel nostro Paese manca spesso”.

L’assessore, raccontando il percorso, spiega che è stato messo a punto dal suo predecessore, Stefano Civitarese, a partire dall’ottobre 2016, quando si è cominciato ad occupare delle strategie di valorizzazione delle cosiddette aree di occasione della città adriatica: oltre all’ambito urbano in questione, vi figura l’area di risulta della stazione ferroviaria. Si tratta di zone che costituiscono appunto opportunità per la rigenerazione e il miglioramento della complessiva qualità dello spazio urbano a Pescara. La documentazione del Masterplan è stata consegnata nel maggio del 2017. Attraverso di esso, spiega Scotolati, si punta a “indirizzare pubblico e privati al raggiungimento di obiettivi di rigenerazione urbana”. Tra le azioni prospettate, la delocalizzazione di alcuni impianti che insistono nella zona dell’antistadio in maniera da creare nuovi spazi per attività sportive in un’altra area. Si ipotizza poi di recuperare una grande area che è compromessa dalla presenza impattante di uno svincolo, sostituendolo con un’uscita a raso e di realizzare un nuovo campo di calcio, riqualificando così lo stadio Adriatico, immaginando per quest’ultimo una connessione strutturata con il polo universitario e per funzioni legate all’atletica. Prevista poi la delocalizzazione della caserma dei Vigili del fuoco. Già accennando alcuni degli interventi principali si comprende la necessità di coinvolgimento di un numero così elevato di attori, citati in precedenza. Evidenti le ragioni della “chiamata” di Anas per la viabilità, alla Provincia andrebbe ricondotta invece la realizzazione di un polo di formazione secondaria che si otterrebbe dalla liberazione dell’area della stazione di Porta Nuova, mentre Trenitalia e Rfi dovrebbero contribuire per la realizzazione di una nuova stazione, vicino al nuovo stadio. L’intuizione e la vision si fonda su una forte integrazione territoriale tra sport, formazione e cultura. L’idea è quella di rigenerare tutta l’area universitaria collegandola con le strutture culturali già esistenti, su tutte l’ex Fabbrica Aurum che già oggi è un centro culturale e di eventi, con la suggestione che vi trovi posto anche l’Urban Center.

 

 

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