Il lavoro (realizzato dal Settore Urbanistica e Progettazione Urbana di Confcommercio – Imprese per l’Italia) è stato voluto dalla Confcommercio di Gorizia per frenare la desertificazione commerciale che sta caratterizzando Gorizia e, in modo particolare, il Centro storico.
L’attività di analisi ha preso le mosse dal cuore della città e si è estesa all’ intero territorio provinciale, spingendosi a misurare i livelli di servizio commerciale per ciascun Comune della provincia.
Le soluzioni da porre in cantiere non potevano però prescindere dal considerare la particolare situazione geopolitica e spaziale che caratterizza Gorizia e le contigue città slovene di Nova Gorica e Šempeter-Vrtojba: un tutt’uno dal punto di vista urbano che, pur operando tenendo conto di caratteri e corpi normativi differenti, ci ha obbligati a delineare analisi e proposte unitarie senza arrestare lo sguardo sulle cose e sui problemi al limitare di un confine ormai “solo apparente”.
Il percorso progettuale, condiviso dal Comune di Gorizia, ha utilizzato il metodo del confronto con gli stakeholder del territorio transfrontaliero mediante il coinvolgimento del Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (GECT-GO) di cui fanno parte rappresentanti delle tre Municipalità.
Alle analisi d’ordine scientifico o disciplinari si è unita l’attività di “ascolto e partecipazione” che ci ha portato a costituire un “Laboratorio di progettazione partecipata”, composto da cittadini e operatori economici: una vera e propria fucina di idee e proposte utili a delineare processi innovativi orientati a valorizzare la realtà urbana e territoriale e ad avviare riflessioni sulla rigenerazione urbana e sulla rivitalizzazione economica.
Il punto cardine del lavoro è rappresentato dalla lettura delle attività economiche e dei servizi dispiegati sul territorio dei tre Comuni. Un cardine che è stato condiviso e che ha permesso di constatare come l’assetto delle attività economiche nelle tre città non costituisca un insieme disarticolato e sparso di punti di vendita, ma vere e proprie articolazioni urbanistiche il cui significato e valore non risiede nella sola funzione economica, ma anche nel ruolo sociale e urbano che da essi viene svolto.
I “sistemi commerciali urbani”, riconosciuti nel territorio italo-sloveno, sono stati 23 e rappresentano delle vere e proprie entità urbanistiche che, per quanto riguarda i 18 sistemi goriziani, abbiamo fatto entrare nelle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore, costruendo le condizioni affinché possano risultare utili anche nei processi di progettazione, adozione e attuazione dei Piani Urbani del Traffico, nella definizione del Programma triennale delle opere pubbliche e anche nelle linee d’azione che porteranno all’utilizzo delle risorse della Programmazione europea 2014-2020.
Significativa è risultata, per Gorizia, l’analisi della relazione tra i cosiddetti “sistemi commerciali urbani” esistenti e le prefigurazioni a valore commerciale previste dalle NTA del PRG. Si è trattato di dare vita, in definitiva, ad una analisi incrociata e nuova che ha permesso di elaborare una proposta di variante al PRG in grado di dare corpo ad azioni che possano migliorare la vivibilità urbana e la rivitalizzazione delle attività economiche.
La strategia che sottende le scelte è stata quella di dare vita ad una sorta di embrione dal quale possano dispiegarsi proposte di riqualificazione urbana e politiche integrate che travalichino non solo gli ambiti comunali ma anche quelli nazionali.
Significativo il ruolo svolto dall’Università IUAV di Venezia, e in particolare dal Dipartimento di Progettazione e Pianificazione in Ambienti Complessi, che ha curato un parallelo Laboratorio di progettazione sui temi dell’architettura e dell’urbanistica. Gli studenti del Corso di Laurea Magistrale in Architettura e Innovazione sono stati chiamati a fornire risposte progettuali ai luoghi oggetto di studio, in sinergia con l’analisi degli impatti urbanistici e commerciali del territorio italo-sloveno da noi realizzata.
In tale Laboratorio si è evidenziato come le condizioni generali degli attuali sistemi urbani siano quelle di luoghi che presentano principalmente problemi di riassetto insediativo, di riorganizzazione funzionale, di recupero o di trasformazione di aree abitative ed industriali incomplete, obsolete o abbandonate. Finito il tempo dell’espansione e della crescita urbana e territoriale, infatti, quello che si prefigura ora, e per un tempo lungo, è un lavoro sull’esistente, sia all’interno che all’esterno delle città, al fine di dotare questi luoghi di una completezza e complessità socio-economica e funzionale a cui non può non corrispondere una nuova idea della forma stessa dei luoghi come li abbiamo conosciuti e praticati in questi ultimi decenni.
Ciò ha implicato una riflessione sulla natura e sulle tecniche di governo delle città e del territorio che riparta dal senso stesso che questi luoghi hanno in questo momento storico e dal ruolo che le varie componenti funzionali e/o le varie parti svolgeranno nello sviluppo prossimo futuro. Si tratta cioè di ancorare l’azione all’interno di questi luoghi alla comprensione della loro natura “allargata”, ad un’idea del singolo luogo che non prescinda da un’idea più generale delle città e delle reti di città o di sistemi urbani ad esse riferiti.
All’interno di questo fondale, a cui anche molte ricerche europee si riferiscono (ultimo in ordine di tempo il programma JPI Urban Europe), la ricerca presentata dallo IUAV intende, da un lato, approfondire l’analisi di alcuni aspetti della attuale condizione urbana al fine di implementare una conoscenza specifica dei luoghi nel senso “allargato” e, potremmo dire, complesso a cui si sono riferiti, d’altro lato, predisporre e sperimentare nuove metodologie di intervento applicandole dapprima ad una città specifica del territorio triveneto: la città di Gorizia; in un secondo tempo ai centri e al territorio di quegli ambiti europei ai quali lo IUAV propone di attuare una partnership in questo ambito di ricerca.
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