Già Graziano Appiani, creatore della storica azienda di piastrelle, animato da passioni politiche e imprenditoriali, realizzò qui, nel 1910, il “suo villaggio sociale”: il villaggio Eden. Un complesso industriale dotato delle residenze per i propri dipendenti e dei luoghi per il loro benessere, un teatro, un caffè, e altri spazi di carattere pubblico, perchè “…non fosse periferia, ma una nuova idea di città” (Graziano Appiani). Negli anni Novanta l’area viene acquisita dalla Fondazione Cassamarca.
Oggi, nell’area un tempo occupata dall’opificio vi è un nuovo quartiere dedicato a ospitare la Cittadella delle Istituzioni di Treviso, che si distingue per la peculiarità della collocazione rispetto al nucleo storico e alle mura cinqucentesche di fra’ Giocondo, situate a soli 400 metri.
Il progetto trasforma una parte della periferia novecentesca, senza alcun senso urbanistico, in organismo con propria valenza figurativa, dalla grande densità urbana, che con entusiasmo pensa alla dimensione del cittadino-fruitore: “…un vero e proprio unicum che viene ad offrire all’utente uno spazio “eccezionale” per la qualità dell’immagine, per la natura dei materiali, per l’offerta straordinaria di spazi e servizi (piazza minerale, roseto, fontana, chiesa, percorsi coperti) circondata dalle attività proprie della città (uffici pubblici, ristoranti, negozi).” (Mario Botta).
A evidenziare la centralità, la grande piazza allungata posta nel cuore dell’intervento, denominata poi di Piazza delle Istituzioni, contenitore del grande specchio d’acqua che, amplificando l’architettura, fa da contrappunto a una struggente cappella, e a un insolito roseto “urbano“. Occasione unica dentro la città, per godere di cromie e fragranze: un vero e proprio bouquet visivo e olfattivo. E’ appunto attraverso la componente vegetale che lo sguardo, dentro o fuori il complesso unendosi idealmente con l’equivalente del contesto, trova il dialogo con l’anima verde di Treviso, paesaggio lussureggiante per la presenza delle acque del fiume Sile.
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