La Storia delle Officine Grandi Riparazioni (OGR) di Torino ha inizio nel 1884 quando furono edificate nell’arco di circa dieci anni al fine di sviluppare un nuovo polo per le riparazioni delle locomotive e dei veicoli ferroviari.
Le Nuove OGR possono essere definite come una piattaforma per l’innovazione, la ricerca e la produzione culturale e creativa fondata sull’incontro fra le discipline e sulla coproduzione di contenuti con partner pubblici e imprese in grado di veicolare investimenti sul territorio.
L’idea progettuale e le attività previste alla riapertura delle OGR si sviluppano intorno a tre grandi assi che dovranno integrarsi tra loro:
- Manica Nord: piattaforma di coproduzione culturale e creativa. Sui seguenti settori: musica, teatro, audiovisivo, architettura e design, gaming, fotografia, tecnologie applicate all’arte e alla creatività.
- Manica Sud: centro dedicato all’innovazione e alle tecnologie, ai processi di accelerazione di impresa e alla social entrepreneurship finalizzato a creare un punto di incontro tra imprenditori, investitori e business angels e servizi commerciali.
- Transetto e aree a servizi: luogo di loisir (ristorazione, caffetteria, design shop) a servizio del complesso.
Per comprendere la complessità e l’estensione dei lavori necessari per conseguire tali obiettivi, possono essere utili alcune cifre rappresentative della complessità e delle dimensioni delle OGR. Il progetto prevede:
- 20.000 mq di pavimentazioni, sostituzione di circa 24.000 mq di falde di coperture, sostituzione n°1.125 serramenti,
- 5 km di tubazioni e sottoservizi,
- 50.000 mq circa di diverse tipologie di pitture da posare sulle strutture metalliche,
- 13.000 mq circa di sistemazioni delle aree esterne,
- impianti elettrici e tecnologie estremamente flessibili,
- impianto di climatizzazione a pannelli radianti a pavimento.
Il Progetto OGR rappresenta dunque un’importante sfida per la Fondazione CRT e per la Società OGR-CRT, ma al contempo è un’opportunità per la città di Torino nella prospettiva di rafforzare la sua identità come luogo di sperimentazione e produzione nell’ambito della cultura, della creatività e delle nuove tecnologie
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