Il Piano Strutturale di Livorno si fonda sul principio “consumo zero del territorio” inteso come assenza di consumo di suolo al di fuori del perimetro del territorio urbanizzato incentrando di conseguenza la sua priorità sulla riqualificazione dell’esistente in piena sintonia con le politiche di rigenerazione contenute nella legge regionale sul governo del territorio.
Il Comune di Livorno ha inteso infatti disegnare le opportunità del futuro della città attraverso il riconoscimento di 35 aree “da rigenerare”, concentrate quasi esclusivamente all’interno della città costruita, per le quali sono stati individuati obiettivi strategici e funzioni compatibili con il tessuto urbano e le nuove forme di sviluppo economico della città.
Le aree, attraverso le quali si veicola gran parte del dimensionamento del piano, si concentrano per la maggior parte nella zona nord della città (Forte San Pietro, Garibaldi, Luogo Pio, San Marco, Quartieri nord, Stazione Marittima, via Firenze, Aurelia nord). Passano da queste aree i cambiamenti più significativi dell’intero territorio urbano, esempio su tutti lo spostamento del depuratore cittadino, oggi collocato impropriamente nel centro della città storica e la rigenerazione di questa zona nel cuore della Venezia. Il piano pone altresì, in modo innovativo, le basi per sviluppare nella pianificazione operativa il tema della Resilienza Urbana approfondito attraverso uno specifico laboratorio attivato con l’INU nella fase di redazione del piano.
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