Il 30 settembre 2017 le OGR sono rinate grazie alla Fondazione CRT che, in linea con la propria mission di ente non profit impegnato nella creazione di valore per il territorio e la collettività, ha destinato oltre 100 milioni di euro per la riqualificazione dell’area: il più grande investimento diretto della Fondazione su un unico progetto, oltre che uno dei maggiori esempi di venture philanthropy oggi in Europa, secondo un modello di filantropia 2.0. Dopo mille giorni di lavori all’insegna della sostenibilità ambientale, della flessibilità, modularità e accessibilità degli spazi for all, dell’innovazione tecnologica nel rispetto della storia della struttura e della rigenerazione urbana con la creazione di due piazze pubbliche, le ex Officine dei treni sono state trasformate in Officine delle idee, della creatività e dell’innovazione con una forte vocazione internazionale.
In continuità con il loro passato, le nuove OGR sono un laboratorio in cui lavoro e creatività si mescolano e in cui si integrano tre anime: promozione di bellezza, cultura e conoscenza in campo umanistico; sviluppo dell’innovazione, della ricerca e dell’imprenditoria high-tech; eccellenza enogastronomica.
In poco più di un anno, 200.000 visitatori hanno varcato la soglia delle OGR, conquistati non solo dall’architettura originale, rigorosamente conservata dell’edificio (l’hardware), ma anche da una ricca trama interventi artistici ex novo (il software).
Sono state create opere site-specific di William Kentridge, Patrick Tuttofuoco, Arturo Herrera, Liam Gillick; un nuovo progetto espositivo ha riunito per la prima volta sotto lo stesso tetto i principali musei di Torino. Artisti noti in tutto il mondo come Tino Sehgal, Susan Hiller, Rokni Haerizadeh, Mike Nelson hanno allestito mostre personali, interpretando e trasformando gli spazi; protagonisti eterogenei della scena musicale internazionale si sono succeduti sul palco della Sala Fucine, mentre nuove e importanti collaborazioni sono sorte con festival e luoghi della cultura europei, dal Manchester International Festival al Wiener Festwochen. I protagonisti hanno mutato la fabbrica in un’istituzione culturale, pur valorizzando le qualità ideali di un laboratorio: operosità, dinamismo, gusto per la sperimentazione.
La strada segnata finora proseguirà anche nel 2019, allargandosi e spingendosi oltre i tradizionali confini del territorio, varcando le Alpi, la Manica e l’oceano per intensificare il dialogo con quelle istituzioni e manifestazioni culturali cui le rinnovate OGR guardano e si ispirano.
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