Bologna è il primo Comune della Regione Emilia-Romagna ad avere approvato il Piano Urbanistico Generale (PUG), come richiesto dalla legge regionale 24/2017. Il nuovo PUG del Comune di Bologna è stato definitivamente approvato il 26 luglio 2021 ed entrato in vigore il 29 settembre 2021.
Il Piano ha colto due sfide, quella dell’innovazione e quella della continuità rispetto agli strumenti approvati in precedenza.
Gli obiettivi individuati, che sostanziano la visione della città al futuro, sono 3. Il primo “Resilienza e ambiente”, ovvero assicurare salute e benessere a chi abita la città oggi e a chi la abiterà domani, minimizzando i rischi per le persone e le cose, anche quelli che derivano dal cambiamento climatico, sostenendo la transizione energetica.
Il secondo obiettivo è “Abitabilità e inclusione”: sostenere la crescita demografica offrendo abitazioni e servizi cui famiglie, giovani e studenti possano accedere garantendo altresì spazi innovativi per il lavoro.
Infine “Attrattività e lavoro”: rafforzare e adeguare le infrastrutture sopra e sottosuolo, per sostenere l’innovazione e la crescita economica, mettendo in valore le dinamiche locali. Poi favorire i nuovi lavori e l’affermarsi di una economia circolare.
A partire dai 3 obiettivi, il PUG si struttura in strategie di due tipi: le strategie urbane, quattro per ogni obiettivo, ovvero insiemi tematici strutturati di azioni che selezionano priorità e stabiliscono indirizzi per le politiche urbane e regole per gli interventi urbanistici ed edilizi di trasformazione della città; le strategie locali, complessivamente 24, quante sono le aree significative riconoscibili dai cittadini, che identificano le priorità per l’azione locale, a partire da una descrizione che identifica opportunità e problemi per la rigenerazione dello spazio pubblico della città.
Il Piano si compone complessivamente di 4 gruppi di documenti: “Profilo e conoscenze”, “Assetti e strategie”, “Documento di Valsat”, “Tavola dei vincoli”; il “Regolamento edilizio” è il quinto documento del Piano, in quanto contemporaneamente elaborato, anche se la sua approvazione ha seguito una strada diversa, rientrando nei ranghi della “normale” normativa edilizia che segue oggi il tentativo di uniformazione a livello nazionale e regionale.
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