La proposta PINQuA di Grosseto si caratterizza per una strategia solida e rigorosa nel rispettare i requisiti previsti dal Decreto ministeriale, ma anche socialmente utile per la chiarezza degli obiettivi assunti dall’Amministrazione. Un’iniziativa che vale circa 29,3 mln di euro di investimenti pubblico-privati, in grado di mettere in collegamento la periferia di Via De’ Barberi con il centro storico, “periferia interna” segnata da fenomeni di spopolamento e impoverimento socio-economico; un progetto che promuove innovazione urbana nel contesto identitario della città secondo un fil rouge progettuale che lavora sulle due periferie e che le unisce in solo ambito d’intervento.
In RI-ABITARE GROSSETO la via dell’identità e dell’innovazione (la denominazione del PINQuA grossetano) risultano, così, evidenti:
- a) un ridisegno e una modernizzazione dei servizi urbani, in primis nel centro-città, favorendo nuova residenzialità (soprattutto per le nuove generazioni) e scambio di relazioni materiali e immateriali;
- b) la definizione di una progettualità dove, più che una concentrazione spaziale degli interventi, si persegue l’integrazione e la funzionalità dello spazio urbano potenzialmente interessato.
Cinque i temi progettuali dell’ambito: il riuso a fini culturali dei Bastioni Fortezza e Cavallerizza; la rifunzionalizzazione (anche a fini di residenza sociale) del compendio immobiliare comunale di Via Saffi, la riqualificazione di Piazza della Palma, la trasformazione di Via De’ Barberi in “greenway” cittadina; il recupero dei ruderi dell’omonimo Peep di Via De’ Barberi per residenza sociale e servizi integrativi all’abitare.
Per la fattibilità tecnico-economica e il coordinamento progettuale del PINQuA il Comune di Grosseto ha formato un’apposita task force interna e si è avvalso dell’assistenza della società di ingegneria EPSUS mentre, per la progettazione dei singoli interventi, è stato affiancato da Ipostudio architetti.
Con la diffusione della graduatoria del luglio scorso il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha menzionato la proposta di Grosseto tra le 12 migliori a livello nazionale per la qualità progettuale.
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