Il lockdown da pandemia ha stimolato profonde riflessioni sul tema casa sia nella dimensione di infrastruttura sociale sia dell’abitare la prossimità con la cosiddetta “città dei 15 minuti”.
La Regione Toscana, anche cogliendo il dibattito sollevato in proposito a livello nazionale, per il tramite del Fondo Housing Toscano, gestito da InvestiRE Sgr e partecipato tra gli altri dal Fondo Investimenti per l’Abitare gestito da CDP Immobiliare Sgr, si è resa promotrice di un concorso di idee volto a stimolare la ricerca di nuovi modelli abitativi “post pandemia”.
Il concorso era aperto a studi professionali di architettura e/o ingegneria con lo scopo di individuare soluzioni tecnico/architettoniche innovative che, interagendo con servizi alla residenza svolti in maniera autogestita o con il supporto di soggetti specializzati del Terzo Settore, siano finalizzate a incentivare una nuova qualità dell’abitare collaborativo che tenga conto delle criticità emerse nell’attuale sistema urbanistico-edilizio a seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 e a promuovere un modello abitativo “post pandemia” basato su una progettazione architettonica di modelli residenziali innovativi maggiormente integrati con tecnologia e formule di servizi collaborativi per migliorare la coesione sociale e la qualità della vita.
I partecipanti al concorso hanno affrontato, in maniera coordinata ed integrata, tematiche quali l’innovazione tecnologica e tipologica, valorizzando parametri quali accessibilità e flessibilità degli spazi, oltre a nuove modalità di erogazione dei servizi alla residenza, ma soprattutto la connessione con lo spazio urbano e la valorizzazione delle interrelazioni con l’ambiente esterno, introducendo formule di servizi collaborativi per favorire la coesione sociale e la qualità della vita dei cittadini. Prezioso anche l’apporto del Terzo Settore che ha contributo alla soluzione proposta esplicitando anche la capacità di apportare valore aggiunto in fase gestionale.
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