Rigenerare 11 ettari di territorio nel cuore di una città storica come quella di Pavia, significa affrontare un processo molto complesso in cui è necessario mettere a sistema, le più diversificate istanze: da quelle degli stakeholder (siano questi gli Enti territoriali o quelli preposti alla tutela dell’ambiente), a quelle delle associazioni e dei cittadini, fino a quelle del mercato. Ma rigenerare 11 ettari di territorio permette anche di poter restituire una parte importante della città, quella che una volta era la sede della ex Necchi dove lavoravano circa 7000 pavesi.
Mix funzionale, connessioni sia a livello metropolitano che a livello locale, qualità ambientale, recupero della memoria dei luoghi, attenzione all’uso delle risorse, impegno verso i temi dell’adattamento ai cambiamenti climatici, ricucitura con il Naviglio e il contesto circostante, bellezza sono le parole chiave che guidano il progetto Supernova.
Rigenerare aree dismesse di queste dimensioni implica la collaborazione e il costante confronto tra tutti gli attori pubblici e privati, perché solo così è possibile creare valore per la città e avviare l’effetto “INNESCO” che deve contraddistinguere ogni processo di rigenerazione urbana.
La qualità insediativa, le alte prestazioni ambientali degli edifici e degli spazi aperti, la mobilità sostenibile, le connessioni con Milano, il centro, il Policlinico e l’Università e, infine, la compresenza di attività residenziali, terziarie, ricettive, commerciali, ma anche per lo sport e l’intrattenimento, renderanno questo nuovo quartiere vivo e accessibile a tutta la comunità.
Siamo arrivati a metà strada: i rifiuti sono stati smaltiti, la bonifica è iniziata, l’ascolto e il coinvolgimento degli enti e del territorio è in atto, il progetto si sta concretizzando.
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