Un viaggio esperienziale intenso che narra di città desiderate, utopiche, metropoli e paesaggi urbani immaginati da artisti dei secoli XX e XXI attraverso molteplici rappresentazioni artistiche: pittura, scultura, architettura e fotografia, video e musica contemporanea. Il visitatore potrà proiettarsi in realtà talvolta auspicate, talaltra temute, grazie alla guida di citazioni letterarie che suddividono la mostra in 12 sezioni, “visioni” che si rivelano agli occhi dei visitatori attraverso lo sguardo sulle molte e talvolta discordi identità urbane, sempre e comunque protese al superamento dei limiti connaturati all’organismo città.
Fra i grandi nomi legati alla pittura inevitabile punto di partenza è Case in costruzione di Umberto Boccioni, figura fondamentale di riferimento per l’ambito futurista. E ancora Piazza d’Italia di Giorgio de Chirico e Firenze III/XII di Gerhard Richter, sovrapposizione di istantanea fotografica e pittura secondo la tecnica elaborata dal pittore. Tra gli scultori troviamo lo statunitense Sol LeWitt, costruttore di strutture tridimensionali basate su un rigido sistema logico di procedura concettuale, del quale in mostra è esposta una Irregular Tower. È presente anche Michelangelo Pistoletto con il suo Terzo Paradiso, affiancato da un’opera di Dani Karavan, Partition del 1973, e dal Cretto bianco di Alberto Burri. La declinazione architettonica è affidata, tra gli altri, a Le Corbusier, Stefano Boeri, Rem Koolhaas, Pietro Porcinai, Giovanni Michelucci e Antonio Sant’Elia. Per quanto riguarda la fotografia sono esposte opere di Mimmo Jodice, Luigi Ghirri, Olivo Barbieri. Si aggiungono presenze di video e musica contemporanea. L’esperienza si conclude con la proiezione di un filmato originale del regista Francesco Castellani che lascia spazio allo spettatore di interrogarsi sulle molte identità urbane.
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