Giovanni Fini, URBIT, Stefano Stanghellini, INU
Le strategie Europee del Green Deal lanciato nel 2019 e alcuni conseguenti atti legislativi come REPowerEU, approvato nel 2022 in risposta alla crisi energetica legata alla guerra in Ucraina, hanno spinto fortemente i processi già in atto di transizione energetica e di decarbonizzazione. Nel 2024, l’Unione Europea ha raggiunto un incredibile traguardo: circa 47,4 % dell’elettricità netta generata proviene da fonti rinnovabili.
I nuovi modelli energetici sono basati sulla produzione diffusa dell’energia e su diverse modalità di distribuzione con ricadute dirette non soltanto sull’uso dei suoli e sul paesaggio ma anche sulle economie locali. La conversione di aree agricole in aree per la produzione di energia con impianti fotovoltaici è l’esempio più plastico di questo fenomeno.
In Italia, negli ultimi anni si è osservata una accelerazione normativa verso la generale semplificazione dei permessi per gli impianti. Questo ha comportato un forte depotenziamento delle competenze di pianificazione delle autorità locali a favore di una programmazione di scala nazionale e di una minore regolamentazione degli interventi.
Si pensi, per citare un esempio, alla ordinanza n. 4298/14 novembre 2024 con la quale il Consiglio di Stato ha deciso la sospensione cautelare dell’art. 7, comma 2, lett. c) del DM 21 giugno 2024, ovvero della norma che dava alle Regioni la facoltà di escludere alcune zone dalle aree “idonee” (già individuate a livello statale dall’art. 20, comma 8 del D.Lgs. 199/2021).
Gli enti locali, le fondazioni bancarie e tanti altri attori del territorio sono invece soggetti attivi e partecipi della transizione con l’obiettivo di rendere le comunità protagoniste e non vittime di queste trasformazioni verso un’economia sostenibile che sia equa e inclusiva per tutti, in particolare per i lavoratori, le comunità e i settori più vulnerabili. Pianificazione e governance sono gli strumenti di cui le comunità dispongono per raggiungere questi obiettivi.
Questo è il tema che il convegno vuole esplorare andando a toccare alcuni esempi locali che possono essere di interesse e di stimolo per la loro replicabilità. La prima parte del convegno esplora il tema della produzione energetica, e della rigenerazione, su larga scala, mentre la seconda parte è focalizzata sul tema degli impatti sociali e delle comunità.
PROGRAMMA
09:30 Inizio dei lavori
Prima parte
Territori in transizione
Introduce e modera
Giovanni Fini, Urbit, Dirigente Settore Tutela dell’Ambiente e del Territorio, Comune di Cesena
“Strategie europee e transizione energetica: la ricaduta del Green Deal sui territori”
Andrea Tilche, Università degli Studi di Bologna, Energia per l’Italia
“Strategie nazionali per la decarbonizzazione”
Benedetta Brighenti, Direttrice generale RENAEL
Intervengono
“Rinnovabili e paesaggio: evoluzione normativa, rischi e opportunità. Il caso della Sardegna”
Alessandra Casu, INU Sardegna, Università degli Studi di Sassari
Francesco Spanedda, Assessore Enti locali, Finanza e Urbanistica, Regione Sardegna
“Rinnovabili e paesaggio: impatti sociali ed economici. Il caso della Puglia”
Francesca Calace, INU Puglia, Politecnico di Bari
Alessandro Bonifazi, Politecnico di Bari
Giuseppe Marchionna, Sindaco di Brindisi
“Rinnovabili e paesaggio: tutela del paesaggio storico. Il caso della Toscana”
Camilla Cerrina Feroni, Presidente INU Toscana
Silvia Viviani, ANCI Toscana, Assessora all’Urbanistica e Ambiente, Comune di Livorno
Edoardo Prestanti, Città del Vino, Sindaco di Carmignano
“La nuova frontiera dell’agrivoltaico”
Alessandra Scognamiglio, ENEA, Dipartimento TERIN, Presidente AIAS
“Infrastrutture energetiche vs comunità locali: la transizione energetica nel territorio di montagna”
Maurizio Tomazzoni, INU Trentino
13:30 Sospensione dei lavori
*in attesa di conferma
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