06/04/2016
Sono iniziati da alcuni mesi a Reggio Emilia i lavori di bonifica, ripristino ambientale e messa in sicurezza permanente del suolo e del sottosuolo dell’area ex Officine Reggiane. Il termine di questi lavori è previsto per luglio 2016. Sono stati conclusi in febbraio i lavori di bonifica delle coperture in cemento amianto dei capannoni 17 e 18 e sempre entro luglio le medesime strutture saranno messe in sicurezza.

Nel 2016 seguiranno i lavori su piazzale Europa, della riqualificazione e apertura del braccio storico di viale Ramazzini (ora inglobato nell’area industriale dismessa) e l’affidamento dei lavori per il recupero funzionale e architettonico degli stessi Capannoni 17 e 18 che ospiteranno una ventina di aziende ad alto contenuto innovativo e organizzazioni di formazione superiore, ricerca e sviluppo in un contesto di costruito con standard qualitativi di eccellenza. Il termine complessivo di fine lavori è previsto per la fine del 2017. L’operazione è condotta dala Stu Reggiane spa, società partecipata dal Comune di Reggio Emilia.

Procede dunque secondo la tabella di marcia la riconversione delle ex Officine meccaniche a Reggio Emilia. I lavori porteranno alla nascita del Parco Innovazione. Il Parco sarà una piattaforma logistica, tecnologica e di servizi in grado di potenziare la collaborazione tra imprese e ricerca industriale, offrendo alle imprese che scelgono di insediarsi spazi e servizi per le proprie attività. Gli spazi saranno personalizzati, ad alta sostenibilità e dotati di tecnologie smart. Il progetto, tra quelli presentati a Urbanpromo (in un convegno in cui si è parlato di una serie di interventi e investimenti che attengono alla riconversione di ex opifici industriali) e proposti nella gallery di www.urbanpromo.it, “muove” un investimento complessivo pubblico – privato pari a 35 milioni di euro, che comprende anche il miglioramento della qualità urbana e degli spazi pubblici nel quartiere di Santa Croce.

Già adesso l’operazione può dirsi decollata, visto che l’ottanta per cento degli spazi che saranno a disposizione nei Capannoni 17 e 18 sono “prenotati” da aziende ad alto contenuto innovativo e da organizzazioni di formazione superiore, ricerca e sviluppo, tra le quali Ask Group, REI – Reggio Emilia Innovazione, Grasselli spa, ITS Maker, Iren Rinnovabili, Certhidea, Q&O Consulting, BEMA/Elettric80, CTR, CRPA, Redox, e vari ordini professionali.  Luca Torri, amministratore delegato di STU Reggiane Spa, spiega:

“Il messaggio che il Parco Innovazione ha lanciato tempo fa è stato raccolto dalle aziende reggiano e non solo da quelle. Hanno capito che qui sarà possibile realizzare la connessione necessaria tra ricerca e innovazione e, quindi, aprirsi a nuovi mercati”. Il successo discende anche dalle caratteristiche di un contesto molto favorevole per l’operazione del Parco Innovazione. L’area mediopadana infatti, di cui Reggio Emilia è il fulcro, è estremamente vitale e dinamica dal punto di vista della produzione e dell’innovazione. Sono, infatti, oltre 220 mila le imprese che gravitano attorno a quest’area vasta policentrica e che danno lavoro a oltre un milione e 100 mila occupati. Reggio Emilia è inoltre collegata alle principali città europee e italiane dalla linea ferroviaria Alta velocità, con la stazione Mediopadana, e la rete autostradale. Il territorio è servito da Banda larga. L’Area Reggiane e, quindi, il Parco Innovazione sono a ridosso del Centro storico di Reggio Emilia, a circa un chilometro dal Campus universitario San Lazzaro e dalla stazione Av Mediopadana e dal casello autostradale A1.

 

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