14/03/2018
Tra i progetti presenti nella gallery di Urbanpromo ci sono le politiche e gli interventi messi in campo dall’amministrazione comunale di Cosenza per la riqualificazione del territorio comunale. Un programma ad ampio spettro, che riguarda sia il centro storico che le periferie, che si avvale di strumenti tradizionali e che nello stesso tempo non disdegna un approccio innovativo, che tiene conto di soluzioni all’insegna dell’arte, della cultura, della sostenibilità. Si legge nella presentazione: “L’arte dell’abitare gli spazi riscoprendo l’aggregazione e la bellezza di luoghi sempre più attrattivi. Una trasformazione urbana che guarda al marketing territoriale, a una città che sia smart e che punti sulla sostenibilità nonché sul social housing. È la sintesi delle Politiche attuate a Cosenza grazie a progetti mirati racchiusi nell’idea complessiva di una città da lasciare alle future generazioni migliore di come si presentava ieri”. 

 

E’ il sindaco della città calabrese, Mario Occhiuto, a tirare le fila del significativo elenco di interventi, e a suddividerlo in due filoni, quello che attiene all’arte e alla cultura, e il secondo che riguarda la sostenibilità, sostantivo quest’ultimo a cui il primo cittadino cosentino tiene ad aggiungere a mo’ di specificazione “la salute e il benessere”.

Per quanto riguarda l’arte e la cultura, gli interventi attuati o in cantiere sono per così dire tradizionali, costituiti dalla realizzazione di musei come quello di arte contemporanea e sul tesoro di Alarico, e del Planetario (destinato ad essere per importanza il secondo dopo quello di Milano) ma ci sono anche iniziative che hanno il preciso intento di interpretare e utilizzare l’arte come elemento di rinascita, valorizzazione e riqualificazione: ecco quindi ad esempio le residenze degli artisti sul fiume. Agli artisti è offerta la residenza di un mese in città, in cambio della richiesta di lasciare a Cosenza un’opera d’arte che sarà quindi frutto anche del soggiorno e della contaminazione con il territorio. Le opere vengono esposte in un museo collegato. Sempre al fiume – che da elemento di marginalità e degrado diventa contesto valorizzato – è legata ovviamente la realizzazione del Ponte di Calatrava, già diventato simbolo di una città che ambisce a rinascere.

Il secondo “filone” accennato dal sindaco Occhiuto fa come detto riferimento alla sostenibilità, alla salute e al benessere. Rientrano in questo ambito l’avviamento della raccolta differenziata porta a porta, l’efficientamento dell’illuminazione pubblica, torna l’elemento fluviale con la riqualificazione degli argini dei fiumi con opere di ingegneria naturalistica, le reti ecologiche. Caro al sindaco è poi il progetto di parco del benessere collocato nel centro della città (i lavori partiranno a breve), caratterizzato da aree tematiche e attività di gioco all’aperto per ragazzi, oltre alla realizzazione del nuovo stadio che nascerà senza consumare suolo dalla demolizione del vecchio. Occhiuto spiega che si tratta di interventi che hanno lo scopo di “portare pezzi di città lungo direttrici caratterizzate da marginalità, attraverso opere di qualità si va a incidere nella rigenerazione delle periferie”.

Specificatamente per il centro storico l’amministrazione comunale sta attuando accanto alla classica politica di riqualificazione degli edifici pubblici il riacquisto degli edifici privati, alcuni dei quali versano in condizioni critiche, addirittura a rischio crollo. L’obiettivo finale è recuperare gli immobili riacquistati per destinarli ad housing per giovani coppie e studenti: il bacino c’è, considerata la prossimità di un polo universitario. Ruolo importante per la Cosenza che verrà sarà giocato poi da una nuova mobilità sostenibile: già realizzati sette chilometri di piste ciclopedonali a cui seguirà la “ciclopolitana”. Si tratta di trenta chilometri di piste ciclabili che collegano tra loro le vecchie e nuove centralità (sono state realizzate una quindicina di nuove piazze), che stanno per essere appaltati. Spiega il sindaco: “Stiamo cercando di stravolgere l’idea della città che si attraversa con le auto, instaurando quella di una città che si vive”.

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