Social housing, riqualificazione, co-progettazione, mix sociale: alcune delle parole chiave del progetto delle Residenze Temporanee di Torino, realizzate dal Programma Housing in collaborazione con l’Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo e destinate a migliorare il panorama urbano e sociale di aree centrali della città. Le Residenze Temporanee si aprono a persone che per differenti motivi ed esigenze si trovano in temporanea difficoltà abitativa e a loro viene offerta una soluzione che è però anche una proposta di carattere sociale, con l’intento di contribuire alla nascita di una nuova cultura abitativa.
“Luoghi Comuni” è il nome scelto per indicare il progetto delle Residenze. Le case infatti sono i “luoghi” per eccellenza ma sono anche “comuni”, perché dentro e fuori ci sono spazi dove gli inquilini possono conoscersi, parlare, scambiare esperienze. E sono “comuni” anche perché chi ci abita sa che ogni stanza sarà presto utilizzata da altre persone.
Dopo il successo della residenza di Porta Palazzo, la prima, inaugurata nel settembre 2013, nella primavera 2015 si apre la seconda a San Salvario, quartiere a ridosso della stazione di Porta Nuova, territorio di incontri problematici tra diverse etnie, ma anche luogo di esemplare laboratorio di inclusione sociale e fulcro vivace della giovane “movida” torinese. La residenza occupa un edificio di proprietà dell’Istituto di Santa Maria, concesso in comodato venticinquennale. La ristrutturazione ha permesso di realizzare 24 alloggi (6 mono, 10 bi, 6 tri e 2 quadrilocali) e spazi comuni, per un costo di circa 5,7 milioni di euro. È stato anche ristrutturato l’asilo preesistente, che offre l’opportunità di destinare la residenza prevalentemente a famiglie con bambini.
Nel caso delle residenze Temporanee parlare di ristrutturazione è però limitativo: l’housing sociale richiede progetti che coniughino architettura di qualità con funzionalità degli ambienti e che impieghino soluzioni avanzate per il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale.
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