Giannelli (Università di Firenze) e Maragno (Università Iuav di Venezia) alla rassegna sull’urbanistica Urbanpromo: “L’intelligenza artificiale è un grande strumento collettivo, ma deve essere compresa e governata”
Firenze, 13 novembre 2025 – Dalla lotta alle marginalità urbane alla gestione dei cambiamenti climatici: l’intelligenza artificiale entra nella cabina di regia delle città. Se ne è discusso oggi nel convegno “L’intelligenza artificiale e la gestione della città”, nell’ambito della 22ª edizione di Urbanpromo, la rassegna nazionale promossa da Inu e organizzata da Urbit con il sostegno della Fondazione CR Firenze, in corso fino a domani 14 novembre all’Innovation Center di Firenze.
“L’intelligenza artificiale è un grande strumento collettivo, ma deve essere compresa e governata. Può aiutare le città a conoscere meglio se stesse, a individuare le situazioni di marginalità e a costruire politiche più solidali, ma se non gestita con attenzione rischia di diventare un fattore di discriminazione”.
A dirlo è Matteo Giannelli, docente all’Università di Firenze, intervenendo oggi al panel che ha riunito esperti, docenti e studenti per riflettere su come l’IA possa cambiare la pianificazione e il modo di vivere gli spazi urbani.
“L’intelligenza artificiale – aggiunge Giannelli – può essere un formidabile strumento di conoscenza, ma anche un rischio se applicata senza consapevolezza. È necessario comprendere il rapporto tra tecnologia e solidarietà sociale, tra innovazione e diritti delle persone. Nelle città questi equilibri sono ancora più delicati, perché qui si incrociano sicurezza, libertà e convivenza civile”.
“L’intelligenza artificiale sul fronte ambientale e della pianificazione territoriale – spiega Denis Maragno, docente allo Iuav di Venezia – può diventare una risorsa chiave per affrontare la crisi climatica e gestire in modo più efficiente la trasformazione urbana” .
“In molte città italiane – osserva Maragno – si sta lavorando per integrare la gestione ambientale con i nuovi strumenti digitali, in particolare per aumentare i servizi ecosistemici: la vegetazione non va più intesa solo come presenza, ma come funzionalità, ad esempio per mitigare le ondate di calore. L’IA può aiutare a leggere e interpretare i big data per trasformarli in conoscenza utile alle decisioni, consentendo scelte più razionali e consapevoli”.
Ufficio stampa Urbanpromo
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