Il Comune, 4.500 abitanti, è stato scosso da un sisma nel 2016. Ora si prepara ad ospitare uno studentato ed un centro formativo che prepara all’accoglienza turistica. Se ne è parlato oggi nel corso dell’edizione 2025 della rassegna sull’urbanistica, all’Innovation Center della Fondazione CR Firenze
Firenze, 13 novembre 2025. Un terremoto che scuote una piccola comunità di 4500 abitanti, decine di famiglie sfollate, otto anni difficili e, adesso, la ripartenza. Colpito da un sisma nel 2016, il comune di Castelraimondo – nelle Marche – si prepara ad ospitare dal prossimo giugno uno studentato ed una scuola di alta formazione nel settore dell’hotellerie. Un progetto di rigenerazione urbana diffusa, che promette di riscrivere la capacità attrattiva della zona, anche grazie ad una serie di altri interventi, dalla viabilità alla valorizzazione del patrimonio culturale.
Se ne è parlato oggi, nel corso dell’edizione 2025 di Urbanpromo 2025, la manifestazione promossa dall’Istituto Nazionale di Urbanistica, con l’organizzazione di Urbit e il sostegno della Fondazione CR Firenze, fino a domani all’Innovation Center di Firenze. Il panel “La rigenerazione culturale dei territori” ha visto l’intervento del sindaco di Castelraimondo Patrizio Leonelli, e di Vittorina Nori per il partner privato del progetto, Deltafin.
L’intervento nasce da lontano, come spiega Alberto Tersino Mazzini, responsabile unico del progetto: “Nel 2003 il privato decise di dare il via alla costruzione di un resort, chiamato Borgo Lanciano, quindi il Comune decise di partecipare all’iniziativa. Ora, all’interno e nelle adiacenze di quella struttura, sorgeranno entro giugno lo studentato e la scuola di alta formazione, destinata a preparare professionisti nei campi dell’hotellerie, del wellness e del cooking. Le aule saranno dotate di tecnologie di ultima generazione, come gli ologrammi”.
“All’epoca del sisma – ricorda l’ex sindaco Renzo Marinelli – dovemmo sfollare circa 800 persone. L’impatto fu pesante, ma riuscimmo a ricollocarle presso alberghi e seconde case nelle vicinanze, scongiurando uno svuotamento del borgo. Oggi gli abitanti ed il tessuto economico, oltrepassati il terremoto e la pandemia, stanno tornando a vivere”.
“Formare dei professionisti in un settore che è privo di scuole di alta specializzazione – prosegue Marinelli – può porre il nostro territorio sotto ai riflettori nazionali. Il turismo può essere un punto di svolta per noi e, più in generale, per l’intera regione Marche. Qui abbiamo il castello di Lanciano e gran parte del patrimonio artistico ancora chiusi al pubblico, ma appena torneranno disponibili si creerà un sistema che prevede accoglienza, alta formazione, beni culturali ed una enorme biodiversità floristico-faunistica. Nelle vicinanze della scuola scorre un fiume, e l’amministrazione attuale sta lavorando alla costruzione di un parco fluviale”.
“Dopo il devastante terremoto del 2016 – ha detto l’attuale sindaco, Patrizio Leonelli – le nostre attività, produttive e commerciali, si sono ritrovate a dover affrontare quella distruzione unita alle difficoltà economiche che ne derivavano. Si è pensato quindi a cosa fare per evitare che la popolazione emigrasse in altre zone più floride e comode da raggiungere. Così nasce il progetto: in questa maniera siamo sicuri che il nostro territorio tornerà ad essere un punto di riferimento importante per tutta la regione e l’Italia intera”.
“Ogni grande – ha aggiunto Vittorina Nori – nasce da una visione. La nostra è semplice, ma ambiziosa: credere che l’ospitalità italiana — quella fatta di accoglienza autentica, cura dei dettagli e passione per le persone — meriti di essere insegnata, coltivata e tramandata come una vera e propria arte. È da questa convinzione che nasce il progetto del Campus per l’alta formazione nel settore dell’hotellerie e dell’hospitality, un luogo pensato per formare le nuove generazioni di professionisti che sapranno interpretare il futuro dell’accoglienza”.
Ufficio stampa Urbanpromo
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