I rapporti finanziari con l’Unione europea e l’utilizzazione dei Fondi comunitari
FEBBRAIO 2015
a cura di CORTE DEI CONTI | Sezione di Controllo per gli Affari Comunitari e Internazionali
L’analisi dei flussi finanziari intercorsi nell’esercizio 2013 mostra un notevole aumento dell’apporto italiano al finanziamento del bilancio dell’Unione europea e un ancor più considerevole incremento delle somme di cui ha beneficiato il nostro Paese a
titolo di accrediti per le politiche europee.
Ne è derivato il miglioramento della posizione di contribuente netto in cui l’Italia si trova ormai da tempo, condizione peculiare degli Stati membri che ottengono accrediti di entità inferiore rispetto alle contribuzioni che versano al bilancio comunitario.
Al riguardo, il dato in valori assoluti, derivante dal divario tra versamenti e accrediti nel singolo esercizio, è risultato pari a 4,9 miliardi secondo un rapporto di mera differenza aritmetica (nel 2012 ammontava a 5,7 miliardi).
Sulla scorta invece degli specifici criteri di calcolo elaborati dalla Commissione europea, che non tengono conto di alcune poste finanziarie (in particolare, delle spese di amministrazione), il dato in questione è risultato pari a 3,8 miliardi (nel 2012 ammontava a 5,1 miliardi).
Nello specifico, l’Italia nel 2013 ha versato all’Unione, a titolo di risorse proprie, la complessiva somma di 17,2 miliardi, importo massimo del settennio 2007-2013, che evidenzia un rilevante incremento (+ 4,4%) rispetto al 2012, anno che già aveva mostrato una forte crescita (+ 2,9%; nel 2011 l’incremento era risultato pari al 4,9%).
Confermando il dato generale già riferito, la risorsa propria di peso prevalente è risultata quella basata sul RNL, che ha segnato il maggior valore assoluto del settennio 2007-2013 (13,0 miliardi, con un incremento rispetto al 2012 del 10,2%, pari a 1,2 miliardi), mostrando altresì un incremento in termini di incidenza sul totale dei versamenti (75,8%, con un aumento di 4 punti rispetto al dato accertato per il 2012).
La risorsa basata sull’IVA è risultata ammontare a 1,7 miliardi, evidenziando decrementi, rispetto al precedente esercizio, sia del valore assoluto (- 24,5%, pari a 0,6 miliardi) che dell’incidenza sul totale dei versamenti (- 3,9%, per un dato finale pari al
10,1%).
Le Risorse proprie tradizionali hanno totalizzato 1,4 miliardi, mostrando decrementi, rispetto al precedente esercizio, in termini sia di valore assoluto (- 9,2%, pari a 0,1 miliardi) che di incidenza sul totale dei versamenti (- 1,2%, per un dato finale pari all’8,3%).
Quanto al dato riferito all’onere finanziario sostenuto dall’Italia per contribuire alla somma che l’Unione versa annualmente al Regno unito, a correzione degli squilibri di bilancio, il 2013 ha confermato la tendenza all’aumento già registrata nei due esercizi precedenti, esponendo un incremento sia del valore assoluto (+ 15,9%, pari a 0,1 miliardi), che dell’incidenza sul totale dei versamenti (+ 0,6%, per un saldo finale pari al 5,3%).
L’Unione ha accreditato complessivamente all’Italia nel 2013 la somma di 12,3 miliardi.