La vicepresidente della sezione pugliese dell’istituto nazionale di urbanistica alla rassegna in corso a Firenze: “La regione ha già pagato un prezzo alto in passato, non perpetuare ingiustizie”

Firenze, 14 novembre 2025. “Oggi in Puglia abbiamo domande per l’installazione di impianti legati alle energie rinnovabili fino ad un totale di 96 gigawatt: è una cifra esorbitante, che richiede di essere gestita con una pianificazione adeguata”. Lo ha detto la vicepresidente della sezione Puglia di Inu (Istituto nazionale di urbanistica), Francesca Calace, intervenendo oggi a Urbanpromo, la rassegna nazionale sull’urbanistica in corso all’Innovation Center di Firenze.

“Sappiamo – ha proseguito Calace – che la nostra regione è strategica per lo sviluppo di impianti legati alla produzione di rinnovabili, per via della posizione strategica e per il basso valore riconosciuto ai terreni agricoli. Ora però, guardando al fotovoltaico e all’eolico, ci troviamo di fronte ad una sfida complessa: quella dell’equilibrio tra la transizione energetica e l’esigenza di tutelare il paesaggio”.

“La Puglia ha come obiettivo europeo quello di raggiungere i 13,3 gigawatt di potenza installata entro il 2030, ma oggi ci troviamo di fronte ad una domanda di 96 gigawatt. Così siamo costretti a valutare ogni singola richiesta, in un procedimento burocratico che appesantisce e rallenta i processi”.

“Molte domande – specifica Calace – non tengono conto dei caratteri identitaria del territorio. Di conseguenza anche le misure di compensazione e di mitigazione proposte non sono sufficienti. Inoltre, spesso, le amministrazioni locali nono sono attrezzate per gestire queste ultime, e a risentirne è la riqualificazione del paesaggio”.

“Già nel passato – conclude la vicepresidente Inu – abbiamo pagato un conto salato in termini ecologici e sanitari. In assenza di una pianificazione coerente si rischia di perpetuare un’ingiustizia, perché si chiede al territorio di sopportare un carico enorme, al fine di produrre energia poi distribuita su scala nazionale”.