24/06/2020
E’ ambiziosa la scommessa portata avanti dal Comune di Taranto, che si traduce in sintesi nell’unione delle dimensioni del social housing e della rigenerazione urbana per la rivitalizzazione del cuore del territorio comunale, quella città vecchia spesso negli ultimi anni al centro del dibattito nazionale. Il progetto presentato a Urbanpromo si chiama Casa+. Si legge nella presentazione nella gallery di Urbanpromo: “Nel quadro degli interventi previsti per il Recupero, la riqualificazione e la valorizzazione della Città Vecchia, il Comune di Taranto ha scelto di puntare su un progetto di social housing come iniziativa-innesco e potenziale leva del più ampio processo di rigenerazione. La situazione in cui attualmente versa la Città Vecchia – drasticamente spopolata rispetto al passato – è rappresentata da un diffuso stato di abbandono e degrado dell’ambiente fisico e sociale, ma anche da alcuni germi di vitalità e riscatto legati soprattutto alla presenza universitaria e alla ripresa del turismo con attività economiche e ricettive correlate”.
Ubaldo Occhionegro, assessore ai Lavori pubblici, spiega: “Si tratta di un progetto di social housing che consentirà di riqualificare un’area importantissima della città vecchia, tra la parte alta e quella bassa della città. E’ un insieme di interventi integrati e interconnessi che permetteranno alla città di riscoprire il suo cuore pulsante”.
Per progettare e realizzare Casa+ l’amministrazione comunale si è avvalsa del supporto del team multidisciplinare “KCity”. Il lavoro è su un comparto di circa 20mila metri quadri, collocato nel cuore della città vecchia di Taranto. E’ la zona più compromessa dal punto di vista strutturale perché la maggior parte degli edifici versano in uno stato di degrado, quando non addirittura crollati, una condizione generale che la rende particolarmente bisognosa di riqualificazione. La denominazione del progetto ne sintetizza la visione e gli obiettivi: si parte infatti dall’idea che non siano necessarie esclusivamente azioni di riqualificazione fisica, quanto piuttosto che l’attrattività di quest’area passi anche dalla disponibilità dei servizi, dall’opportunità di lavoro, dalle occasioni di incontro e aggregazione. Una indispensabile complessità di interventi.
Gli altri numeri sono piuttosto indicativi: si parla di 5000 metri quadri di superfici crollate, 4200 pericolanti, 150 nuovi alloggi per 450 nuovi residenti a cui si aggiungono 3000 metri quadri di superfici complessive da riservare a nuovi servizi tra una biblioteca, un ambulatorio, uno spazio coworking, serre, laboratori, attività educative per bambini. A tutto questo va aggiunto un sistema di spazi aperti e spazi pubblici, per un totale di 2500 metri quadri, ricavato dal medesimo “diradamento” previsto dal piano del 1971. Casa+ utilizza tecnologie innovative dal punto di vista energetico compensando emissioni e valorizzando le risorse naturali. Punta al raccordo con il più complesso processo di rigenerazione urbana della città vecchia che si è avviato spontaneamente attraverso attività imprenditoriali e commerciali legate al turismo e al mare. Da qui la previsione della riqualificazione di percorsi di collegamento con il waterfront. Importante il ruolo e la considerazione dell’Università, visto che il target privilegiato dell’offerta abitativa legata al progetto è costituito dagli studenti.
Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto, parla di “riqualificazione urbana, rivitalizzazione degli spazi della città vecchia ma soprattutto una risposta al fabbisogno abitativo delle nuove famiglie in formazione, dei giovani studenti, dei professionisti che vorranno venire ad abitare in città vecchia. Il programma prevede un investimento iniziale di 20 milioni che noi contiamo di raddoppiare grazie ad ulteriori fondi da parte dei privati. E’ un’opera immane che va a braccetto con le altre iniziative già in atto sulla città vecchia, ma anche con l’iniziativa delle case a un euro”.