A cura di:
Marco Engel, INU Lombardia
Simone Ombuen, INU, Università di Roma Tre
Sandra Vecchietti, INU Emilia-Romagna
In molte regioni sono stati emessi regolamenti che riguardano la tutela dell’invarianza idraulica nella realizzazione degli interventi di trasformazione del territorio (da ultimo il Regolamento Reg. Lombardia n. 8 del 19/04/2019). In tali documenti si tutela il regime corrente delle acque, prevedendo interventi che tendano ad eliminare o quanto meno a ridurre i cambiamenti su volumi e tempi di corrivazione delle acque che possano derivare da trasformazioni urbanistico-edilizie.
Tuttavia l’aggravamento dei fenomeni atmosferici connesso al cambiamento climatico in corso sta producendo gravi alterazioni agli andamenti pluviometrici, con l’aumento dell’intensità e della frequenza dei fenomeni estremi, sia di precipitazioni che di siccità, in particolare nel ciclo invernale. Inoltre la progressiva riduzione dell’estensione e dei volumi dei ghiacciai alpini va modificando la continuità dei deflussi, con gravi pericoli per l’erogazione necessaria agli usi antropici, urbani e rurali.
Le gravi alterazioni nel ciclo delle acque stanno moltiplicando i conflitti nell’uso delle risorse idriche; la garanzia dell’invarianza idraulica, pur necessaria, non costituisce quindi più una tutela sufficiente, ma una gestione delle acque in grado di dare risposte adeguate alla gravità dei fenomeni in corso. In particolare, occorre utilizzare le risorse di accumulo e stoccaggio delle acque pluviali anche per azioni in grado di tutelare, per archi temporali i più estesi possibile, la sussistenza dei minimi vitali di afflusso nei corpi idrici, senza i quali la stessa sopravvivenza degli ecosistemi che si articolano attorno ai corpi idrici diviene problematica.
In tale prospettiva gli interventi di tutela dell’invarianza idraulica operati nel ciclo delle trasformazioni edilizio-urbanistiche e nei piani comunali di adattamento al GCC devono trovare forme di coordinamento all’interno della pianificazione di bacino, e almeno in alcuni casi devono prevedere forme di comando e controllo sulle funzioni di accumulo, trattamento e rilascio delle risorse idriche che siano operabili dalle Centrali di protezione civile di livello comunale e territoriale.
Il seminario intende portare a confronto alcune esperienze di applicazione dei nuovi regolamenti di recente emessi a livello regionale, indagare le dimensioni e i caratteri che va assumendo il governo delle acque per fronteggiare i cambiamenti climatici, ed enucleare indirizzi e orientamenti per una corretta implementazione di tali nuovi approcci, facendo emergere come i temi dell’adattamento al cambiamento climatico imprimano nuovi e molteplici orientamenti alla trasformazione della pianificazione urbanistico-territoriale.
PROGRAMMA
10,30 – Registrazione dei partecipanti
11,00 – Inizio dei lavori
Relazioni introduttive:
Marco Engel, INU Lombardia
Simone Ombuen, INU, Università di Roma Tre
Sandra Vecchietti, INU Emilia-Romagna
13,30 – Conclusione dei lavori