12/02/2021
Si chiama “Genova Gourmet” la famiglia dei marchi collettivi geografici creati dalla Camera di Commercio per raccontare il territorio genovese. Si è partiti con l’idea che i migliori chef prima del capoluogo e poi di tutto la regione (grazie all’adesione delle altre Camere di Commercio del territorio) si facessero “ambasciatori non soltanto della buona cucina ma anche della qualità dei prodotti certificati che si impegnano a utilizzare nelle proprie ricette: presso la propria clientela, prima di tutto, ma anche in giro per il mondo”. Poi coinvolgendo gli imprenditori e attraverso un innovativo sistema contrattualistico si è passati a tutelare le produzioni di nicchia nel marchio “I Prodotti Genova Gourmet”. Infine i “Genova Gourmet Bartender”, “il marchio che richiama gli aromi, i profumi e i paesaggi della Liguria ma anche l’abilità dei grandi barman di bordo di una volta nel miscelare cocktail e bevande dai nomi evocativi”.

Il progetto dei “Genova Gourmet” è stato presentato a Urbanpromo Progetti per il Paese ed è disponibile nella gallery online. Rispondendo ad alcune domande Maurizio Caviglia, segretario generale della Camera di Commercio di Genova, ne approfondisce approccio e obiettivi.

Come nasce questa idea innovativa che lega le eccellenze locali con la promozione del territorio?

“L’idea nasce da molto lontano, dal lavoro puntuale e meticoloso che la Camera di Commercio ha iniziato a svolgere negli anni novanta dell’altro secolo per certificare e tutelare la qualità dei nostri prodotti. Un lavoro abbastanza ingrato, fatto di controlli sul campo e di tanta burocrazia, limitato a prodotti di ottima qualità con volumi di produzione spesso molto bassi. Poi è nata l’idea di ‘Genova Gourmet’, che in prima battuta è stato un libro che raccontava, all’inizio del duemila, la bellezza della nostra terra attraverso le ricette degli chef che utilizzavano prodotti certificati. Dal libro, fortunatissimo perché uscito in un’epoca in cui i palinsesti televisivi e il web non erano ancora stati invasi dai cuochi, siamo passati al concorso per ristoratori locali, anche questo di grande successo. Il passo successivo è stato il marchio di qualità gestito dalla Camera di Commercio, prima di Genova e poi di tutta la Liguria, operazione che ci ha consentito di legare indissolubilmente la qualità dell’offerta culinaria all’utilizzo dei prodotti a marchio e alla promozione del territorio”.

Non è la prima iniziativa della Camera di Commercio di Genova per quanto riguarda il coinvolgimento del sistema imprenditoriale locale in un’ottica che si può definire di nuova visibilità anche a fini turistici. Oggi queste iniziative, alla luce delle difficoltà determinate dall’emergenza pandemica, assumono un nuovo valore?

“Non è sicuramente la prima e posso garantire che non sarà l’ultima, perché queste azione rientrano nel ruolo propulsore delle Camere di Commercio, ancora più importante in periodi bui come quello che stiamo attraversando. Un’attenzione analoga l’abbiamo dedicata alle botteghe storiche, prima di Genova e poi di Sestri Levante: anche in questo caso siamo partiti dalla tutela di attività che spesso facevano fatica a stare a galla per costruire un marchio di eccellenza che ha creato emulazione fra gli imprenditori e interesse fra i turisti e i clienti locali. Ricordo che quando abbiamo lanciato le prime visite guidate alle botteghe del centro storico i partecipanti erano soprattutto locali, ma negli anni l’interesse dei turisti è cresciuto fino a diventare un’escursione fra le più richieste tramite il portale turistico cittadino”.

La Camera di Commercio di Genova continuerà a valorizzare questa strategia anche in futuro?

“Il turismo è ormai una delle componenti più vitali dell’economia genovese. L’anno che si è appena concluso è stato durissimo, perché alle difficoltà legate alla pandemia si sono sommate quelle dei blocchi autostradali di giugno e luglio: cifre alla mano, è stato dimostrato che se non ci fossero stati i blocchi autostradali avremmo chiuso la stagione estiva in pari, compensando i mancati arrivi degli stranieri con il forte incremento degli italiani, rivolto per la prima volta non soltanto alla bellezza di Genova e  delle spiagge delle riviere ma anche al fascino di un entroterra ancora tutto da scoprire. Se una cosa ci ha insegnato questa crisi è che quando il turismo ripartirà dovrà ripartire in modo diverso, con flussi meglio distribuiti sul territorio e nei vari periodi dell’anno. E’ un discorso che 18 Camere di Commercio italiane portano avanti nel quadro del progetto ‘Mirabilia’, che punta ad aprire i territori Unesco meno battuti a un turismo lento, colto, consapevole, fatto di piccoli gruppi e non grandi masse. Ed è un discorso che vede la Liguria, con i siti Unesco dei Palazzi dei Rolli a Genova e delle Cinque Terre e la sua offerta ‘green and blue’ per 10 mesi l’anno, come il terreno ideale per sperimentare nuove strade più rispettose dell’ambiente e del patrimonio locale”.