22/07/2019
La sostenibilità è alla base di tutti i progetti di rigenerazione urbana che puntano sull’innovazione. Tra questi figura senza dubbio quello della ex Marangoni Meccanica, in Trentino. Si tratta di uno stabilimento e di un’area che, si legge nella presentazione del progetto nella gallery di www.urbanpromo.it,  “dopo aver rappresentato per decenni una realtà di rilievo per l’economia di Rovereto, era dismessa e versava in uno stato di degrado dall’inizio dell’anno 2000”. Degrado a cui si pone rimedio con l’acquisto da parte di Rovim nell’aprile dello scorso anno. Da quel momento inizia un percorso condiviso con il Comune di Rovereto e la comunità del quartiere di Lizzanella, che da anni “soffriva” della barriera e della separazioni create dallo stabilimento in disuso.

Spiega Nicola Zuech, ingegnere progettista direttore dei lavori: “L’intento della acquisizione da parte di Rovim è stato quello di intraprendere un piano di lottizzazione pubblico – privato, da attuarsi in sinergia con il Comune che ha approvato una variante apposita”. Al centro del piano, il conferimento all’area dell’ex stabilimento di un mix funzionale, caratteristica fondamentale per la vivibilità e la qualità delle parti di città.

In questo particolare caso si è puntato sul residenziale, sul commerciale e sulle aree verdi, ovvero su un parco di cinquemila metri quadrati che sarà ceduto al Comune. La funzione residenziale sarà espletata da due palazzine in legno, rispettivamente di nove e cinque piani, per un totale di 68 alloggi tutti destinati al social housing. La parte commerciale sarà costituita da negozi pensati per una integrazione positiva con il contesto urbano. I lavori si trovano attualmente in fase di avviamento ed è previsto che si concludano alla fine del 2020.

Chiamato a parlare della filosofia del progetto, Zuech ne sottolinea gli obiettivi tutti improntati al recupero urbano: “Lo stabilimento costituiva una barriera di 18mila metri quadrati che chiudeva e spaccava in due il quartiere. Abbiamo messo in cima a ogni cosa il principio di permeabilità per restituire alla città uno spazio: il parco conterrà un collegamento ciclopedonale tra i due ambiti del quartiere”.

Il percorso ha contemplato anche un accurato ascolto degli abitanti del quartiere, che si sono espressi attraverso il Consiglio circoscrizionale. Rovim ha accolto alcune loro richieste “al di fuori” del progetto: la riqualificazione di un campo di calcio e il rifacimento di parte dell’acquedotto a beneficio del quartiere, per un ammontare complessivo di 640mila euro.

Nel progetto della ex Marangoni il principio della sostenibilità ha agito su più livelli. Innanzitutto la sostenibilità ambientale, riferita alle opere che hanno preceduto l’inizio dei lavori, con la bonifica dello stabilimento e del suolo occupato da questo. Poi la sostenibilità sociale, espletata attraverso le opere e l’effetto benefico per il quartiere nel suo complesso, e la condivisione del territorio. Infine la sostenibilità energetica, attuata attraverso tecniche come l’utilizzo del legno per la parte residenziale.