La Pianura Padana ha alle spalle decenni di crescita quantitativa che, il più delle volte, ha smarrito il senso di equilibrio con la sostenibilità delle scelte compiute. Abbiamo creato ricchezza e insieme nuova povertà, trasformando il territorio in maniera sproporzionata rispetto ai nostri bisogni; dando maggiore valore alla rendita fondiaria anzichè alla capacità di produrre cibo di qualità e valorizzare il paesaggio.
Il progresso indica oggi nuove rotte: quella del riuso e dell’economia circolare che dobbiamo essere rapidi a intraprendere. La rigenerazione urbana è parte di questa rivoluzione che deve avviarsi con la scelta di una drastica riduzione del consumo di suolo. E’ necessario poi semplificare ed incentivare il recupero dell’esistente investendo sull’industria del riuso. Soprattutto occorre consegnare all’agricoltura lo spazio che merita nei piani di utilizzo del territorio che devono occuparsi anche di aziende agricole, terreni coltivati e sovranità alimentare. Fondamentale è infine attivare strumenti di governance e finanziari in grado di sostenere questo cambiamento.
Con questi obiettivi, a Reggio Emilia, è stato sottoscritto un protocollo con associazioni agricole, Regione, Enti di formazione, Bonifiche e Slow Food.

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