La Regione Campania ha partecipato con l’ACER (Agenzia Campania Edilizia Residenziale) al Programma Innovativo nazionale per la Qualità dell’Abitare con una proposta articolata su tre diversi luoghi del territorio regionale, tra loro strategicamente connessi ma diversamente caratterizzati per temi e funzioni. Tre modalità e temi possibili dell’abitare sociale contemporaneo: la città densa, la campagna periurbana e le aree interne della Campania.

Per il tema della densità urbana, è stato scelto il quartiere San Gaetano, nella periferia nord di Napoli. L’intervento si riferisce ad un progetto pilota per la riqualificazione dell’intero quartiere sia alla scala degli edifici che a quella urbana con un progressivo ridisegno degli spazi aperti e un incremento di superfici e attrezzature pubbliche.

Per il periurbano, si è approfondito un ambito territoriale della provincia di Caserta su cinque siti localizzati nei comuni di Castel Volturno, Cellole, Mondragone e Sessa Aurunca. Infine, il progetto relativo alle aree interne della Campania, tra le province di Avellino e Salerno, localizzati nei comuni di Aquilonia, Calitri e Laviano con un nucleo di servizi estesi all’intero comprensorio e l’istituzione di una “metro-rurale” di connessione tra paesi contermini e la futura stazione ferroviaria dell’Alta Velocità.

Le città e i territori attraversano una fase di transizione che sta profondamente modificando il modo di vivere delle comunità insediate, cui tuttavia non corrispondono analoghe traiettorie di reale trasformazione: si accentuano le disparità e le diseguaglianze; nuove forme di povertà si diffondono, soprattutto nelle aree con maggiore densità urbana, si moltiplicano i conflitti tra i vecchi abitanti e gli immigrati, aumenta la segregazione dei quartieri ad alta tensione abitativa. Criticità che rendono urgente la riflessione sulla qualità dell’abitare sociale.

È necessario allargare lo sguardo al territorio nel suo complesso, andando oltre la rigenerazione dei singoli insediamenti: da un lato, sperimentando forme innovative dell’abitare, adattive dal punto di vista funzionale e degli usi, con nuovi servizi e spazi per il lavoro e per il tempo libero; dall’altro lato, promuovendo forme di riequilibrio territoriale, basate su rinnovate condizioni di attrattività e accessibilità dei territori marginali, oggi segnati da fenomeni di sottoutilizzo, anche in relazione al patrimonio di edilizia residenziale pubblica esistente.

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