Bologna ha adottato strategie di sviluppo urbano che promuovono la riqualificazione del patrimonio pubblico in disuso e che indirizzano l’intervento privato verso il recupero di aree con dimensioni medio-piccole.

Con il Piano unitario di Valorizzazione Territoriale (PUVaT) sono messi in gioco 18 tra immobili e aree in disuso di proprietà pubblica (di Comune, Demanio, Ferrovie, Cassa Depositi e Prestiti) che insieme occupano circa 1 milione di mq e che offrono grandi e diversificate potenzialità di valorizzazione. Dalla realizzazione di “una grande piattaforma” accessibile e centrale, rilevante per operazioni di marketing territoriale a scala nazionale e internazionale, alla valorizzazione in chiave storico-culturale della città; dalle occasioni per riprogettare e strutturare pezzi interi di città, alle alienazioni possibili in breve tempo.

La pianificazione urbanistica individuerà con un apposito strumento (POC) tempi e modalità per un’azione di valorizzazione quanto più possibile unitaria.

Con il Piano Operativo Comunale (POC) di Qualificazione diffusa in corso di approvazione, sono messe in gioco 31 aree produttive, ora dismesse e degradate, da rigenerare. L’operazione riguarda un totale di 125.000 mq di superficie utile da destinare per il 30% a nuovi alloggi, per il 50% ad attività commerciali e per il 20% ad attività direzionali.
L’operazione nel suo complesso permetterà alla città di ottenere come dotazioni 58.000 mq di spazio pubblico riqualificato di cui 24.000 mq di nuovi parcheggi e 14.000 mq di nuove aree verdi. A ciò si aggiungono 2.500 mq di nuova edilizia residenziale sociale da realizzare o monetizzare.

La monetizzazione delle urbanizzazioni consentirà inoltre di ricavare circa 9 milioni di euro per le opere pubbliche.

 

 

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